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Cenerentola e il signor Bonaventura

Regia di Sergio Tofano vedi scheda film

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La recensione su Cenerentola e il signor Bonaventura

di mm40
6 stelle

A causa di uno scherzo ordito dalle sorellastre, Cenerentola non entra più nelle scarpette dorate: viene perciò esiliata dal re e dalla regina, che si sentono però in colpa quando scoprono che la ragazza risulta scomparsa. E' finita nelle mani del terribile orco, che ha intenzione di mangiarla, ma il principe azzurro sta arrivando a salvarla. E non da solo: insieme al signor Bonaventura.

 

Strampalato come solo le storie di Sergio Tofano sanno essere, Cenerentola e il signor Bonaventura è, per lo scrittore romano già da tempo attivo anche come attore, il magistrale ingresso nel mondo del cinema dall'altra parte della macchina da presa. Una pellicola a basso costo, il che non sorprende poichè siamo in piena seconda guerra mondiale, ma traboccante di idee e trovate assurde, bizzarre, intelligenti nel pieno stile del suo autore, che firma la sceneggiatura insieme a Edoardo Anton e Vittorio Metz, e si riserva pure una particina non da sottovalutare: quella del dottore ciarlatano che indossa a mo' di cappello un bottiglione di olio di ricino. Provocazione leggera, ma non ininfluente in un 1941 in cui il regime fascista ancora sapeva colpire duro, specie in ambito culturale. Il film è a ogni modo una rilettura personalissima, sempre buffa e a tratti perfino esilarante, dell'antica fiaba che Walt Disney rispolvererà solamente una decina di anni dopo (la pellicola diretta dal trio Jackson/Luske/Geronimi è del 1950); Tofano mette in scena con discreta linearità una vicenda rocambolesca e puntellata da nonsense e gag surreali assolutamente avantissimo per quegli anni, disponendo di un cast solido ed efficace con in testa un irriconoscibile Paolo Stoppa nei panni del signor Bonaventura, Mario Pisu, Silvana Jachino, Guglielmo Barnabò, Mercedes Brignone, Camillo Pilotto e Rosetta Tofano, moglie del regista. Di quest'ultima sono anche i costumi, che insieme a trucco (Euclide Santoli) e scenografie (Italo Cremona) rappresentano il valore aggiunto dell'opera. Durata troppo breve (un'ora e dieci circa). Tofano girerà il suo secondo e ultimo film due anni più tardi: Gian Burrasca; nei successivi tre decenni proseguirà comunque l'attività di interprete con buona assiduità. 6/10.

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