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Zombi Holocaust

Regia di Marino Girolami vedi scheda film

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La recensione su Zombi Holocaust

di Piace91
6 stelle

Il tripudio del cinema di genere. Ogni parte sana della mia mente ha ben chiaro che questo film faccia acqua da tutte le parti, ma non posso fare a meno di adorarlo e di custodirlo con orgoglio nella mia collezione dvd. Partiamo subito dalle cose che non vanno: la sceneggiatura non ha né capo né coda, la scrittura fa letteralmente vomitare, tutto è raffazzonato e tenuto assieme con lo sputo. L'unico aspetto che veramente si salva è la cura degli effetti splatter, incisivi e abbondanti.  Tutto ciò lo rende un film da buttare, ma non gli si renderebbe giustizia se non venissero analizzate tutte le componenti accessorie che lo rendono un gioiello del genere a basso costo.

 

Già la sola idea del soggetto è un colpo di genio che solo una vecchia volpe del cinema con pochi quattrini come Fabrizio de Angelis poteva concepire. Il filone sui cannibali e quello sugli zombie funzionano... uniamoli! Ecco prendere forma la sintesi perfetta del film sanguinolento all'italiana, che racchiude praticamente tutta la manovalanza dell'industria cinematografica anni 70-80. La regia viene affidata a un grande professionista, sebbene poco avvezzo agli horror, come Marino Girolami (Frank Martin, se preferite; oppure Franco Martinelli, illustre firma dei sommi capolavori Grazie nonna e Decameron Proibitissimo). In scrittura c'è Romano Scandariato, già collaboratore di Joe D'Amato e, a comporre la a tratti gorgogliante colonna sonora, Nico Fidenco. In produzione, oltre al già citato de Angelis, troviamo Gianfranco Couyoumidjian, già produttore esecutivo del ben più riuscito Zombi 2 di Lucio Fulci.

 

Questo è il film che più viene ricordato (meglio dire copiato) nella pellicola di Girolami. Alcuni momenti sono presi pari pari dal girato di Fulci: due spostamenti in macchina (il Land Rover del dottor Menard ricompare tale e quale), l'avvistamento di un'isola e il finale con la chiesa in fiamme. Diversi momenti nello svolgimento di Zombi Holocaust ricordano il film fulciano. Se poi ci aggiungiamo che il protagonista è Ian McCulloch, il dejavù è completo. Sia ben chiaro, questo abominio non è lontanamente paragonabile al bellissimo film apripista di Fulci, ma riesce comunque a ritagliarsi una sua dignità. Gli effetti gore e splatter (intestini come se piovesse) sono ben curati dai collaboratori del maestro Giannetto de Rossi, anche se gli zombie sono deficitari sotto molti aspetti.

 

Guardare film come questo significa tornare indietro nel tempo: è un'esperienza da un lato squinternata, dall'altro sublime. Solo i fanatici del cinema di genere a basso costo possono trovare qualcosa da apprezzare e ricordare in questo gran casino. Probabilmente Marco Giusti ci si addormenta la sera. Da parte mia, lo trovo un film orribile, ma più che mai affascinante.

 

 

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