Regia di Michael Wotruba (Aristide Massaccesi) vedi scheda film
Seconda guerra mondiale. Durante l’occupazione dei nazisti in Francia un gruppo di carcerati alleati evade e si allea ai locali partigiani per scacciare l’invasore.
Dopo un’ormai lunga – quasi ventennale – carriera nell’illuminazione, da operatore alla camera fino a direttore della fotografia, all’inizio degli anni Settanta arriva per Aristide Massaccesi il momento di passare alla regia. Lo fa con uno pseudonimo oggi piuttosto noto per una lunga serie di più o meno fortunate pellicole erotiche: quello di Joe D’Amato, anche se per le divagazioni al di fuori del suo genere preferito il Nostro preferisce creare ulteriori nomi d’arte ad hoc; in questo caso è la volta di Michael Wotruba, accreditato sia dietro la macchina da presa che come soggettista e sceneggiatore. Eroi all’inferno, detto francamente, non è niente di eccezionale: si tratta dell’ennesimo filmetto di guerra ambientato nella seconda guerra mondiale a base di buoni/alleati idealisti e cattivi/nazisti senza cuore, a basso budget e improntato su ritmo e azione. Cose che Massaccesi/Wotruba sa gestire già piuttosto bene, dando vita a un’operina striminzita nei contenuti, ma formalmente più compiuta di tante altre simili; il vero valore aggiunto del titolo proviene comunque dal cast, che vede primeggiare fra gli interpreti il solito Klaus Kinski adoperato per un ruolo da spietato gerarca. Fra gli altri in scena: Ettore Manni, Luciano Rossi (alias Lu Kamante), Carlos Ewing, George Manes, Lars Bloch, Franco Garofalo (alias Christopher Oakes) e Stan Simon. Massaccesi, col suo vero nome, si occupa anche della fotografia. 3/10.
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