Regia di F. Gary Gray vedi scheda film
Chili Palmer (John Travolta), ex strozzino ora nel mondo del cinema, dopo la morte dell’amico Tommy Athens (James Woods) decide di conquistare Edie (Uma Thurman), la bella moglie di quest’ultimo, per diventare, con lei, un magnate nel mondo della musica. Per prima cosa sottrae la bella e brava Linda Moon (Christina Millian) alla spietata concorrenza (Vince Vaughn e Harvey Keitel); ma ben presto s’accorge che lo star system musicale non è tutto “rose e fiori”; il passato di Chili lo aiuterà ad annientare tutti i pericoli in maniera semplice ed indolore.
Da questo film escono vincitori davvero poche persone: innanzitutto la Thurman, che si cimenta (bene) in un ruolo leggero, Travolta, che si conferma impeccabile nel ruolo del figo senza paura (vedi il Vincent Vega di “Pulp fiction”) ed, infine, chi aveva preannunciato un remake del magico ballo della coppia Thurman-Travolta come accadeva 10 anni prima nel citato film di Tarantino. Quest’ultima affermazione, una mera operazione di marketing cinematografica, avrà portato qualche migliaio di dollari in più al botteghino, frutto dei nostalgici amanti di “Pulp fiction”, ma come contropartita si sarà beccato una milionata di bestemmie indirizzategli visto che quei due passetti di danza fatti ad hoc in un bar dai due divi nulla hanno a che fare con il mitico twist contest del “Jack Rabbit slim”.
Per “Be cool” le premesse c’erano tutte: cast d’eccezione, ottima musica, soggetto di Elmore Leonard e qualche cameo importante... Ma alla fine, tutto sommato, “Be cool” rimane una gran boiata perché non diverte e soprattutto non coinvolge mai realmente lo spettatore.
La battuta più bella del film è quella in cui Steven Tyler, che interpreta se stesso, afferma sardonicamente: “Mica sono uno di quei cantanti che fanno un film solo per non uscire dalla cresta dell’onda...!”.
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