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Zebraman

Regia di Takashi Miike vedi scheda film

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La recensione su Zebraman

di alan smithee
7 stelle

locandina

Zebraman (2004): locandina

In un futuro quasi alla nostra portata, un insicuro maestro elementare, deriso dalle proprie irrispettosa classi irrequiete, devastato da problemi familiari inconciliabili (figlio bambino nerd vittima di bulliamo, figlia allegra che si prostituisce, moglie infedele ecc.), trova come unico conforto e relax nell'occupare tutto il suo tempo libero fagocitando i vecchi e datati telefilm su un supereroe bizzarro ma da lui amatissimo chiamato Zebraman.

Il suo coinvolgimento è tale che l'uomo inizia ad appassionarsi anche a confezionare costumi su misura dell'eroe, cominciando poco dopo ad indossarli e poco per volta ad identificarsi nello strambo supereroe.

Per questo lo vediamo vagare in costume carnevalesco per i quartieri più degradati avvolto tra le tenebre.

Il maestro scoprirà che molti fatti strani accadono in città, nella notte ed in modo indisturbato, e che quasi tutti essi sono riconducibili ad una invasione aliena ormai in atto.

Piccoli mostri verdi gelatinosi stanno ingatti per impossessarsi delle singole personalità degli abitanti, e le situazioni che Zebraman dovrà affrontare ricalcano ironicamente quelle bizzarre e improbabili dello scassato e sconclusionato telefilm da cui ha avuto origine la passione incontenibile e salvifica del protagonista.

Zebraman celebra con grande divertimento e spesso la follia creativa ed incontenibile del celebre ed attivissimo maestro giapponese Takashi Miike, che, già dalle prime immagini (in un salone di bellezza una zebra attraversa e si muove tranquilla tra caschi in funzione e signore anziane sottoposte a messa in piega), ci offre uno spettacolo delirante e sempre con l'acceleratore schiacciato.

Ne deriva un incontenibile divertente omaggio ai serials televisivi anni '70 e '80, poverissimi di effetti ma variopinti nei goffi costumi che li suppliscono con debordante entusiasmo e tanta simpatica grettezza.

 

Ma è anche un omaggio, chissà se cosciente o casuale, al film hollywwodiano straordinario anni '90 che a sua volta rendeva omaggio alla fantascienza anni '50, ovvero quel'irresistibile indimenticato Mars Attack di Tim Burton.

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