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Mona Lisa Smile

Regia di Mike Newell vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Mona Lisa Smile

di zombi
6 stelle

prevenuto, prevenuto, prevenuto... ero prevenutissimo. beh certo il film è proprio una cosina, però una cosina che ti permette snobisticamente di rimanere al di sopra della soglia della vergogna... eh si perchè di certo non andrei a vedere un salemme o un pieraccioni, piuttosto un neri parenti.
l'idea che una stellona come la roberts protagonistasse in una pellicola con tante stelline o presunte tali, mi faceva venire l'orticaria.
che il tutto fosse ambientato in un college femminile ultra conservatore, non faceva che aumentare la mia diffidenza e che la roberts interpretasse una professoressa liberale e progressista, mi faceva proprio star male e poi invece alla fine posso anche dire che il film mi è piaciuto. piaciuto per una serata disimpegnata al cine sotto le feste che notoriamente sono parche di materiale guardabile. alla fine poi il personaggio che mi è piaciuto di più è quello della kirsten dunst, con quelle labbra sottili e tirate da bigottona repressa, bella ma fredda come un cadavere, soffocata da una società e una madre che la vorrebbero vittima ancora prima di scoprirne il significato.
gli anni 50 che periodo fascinosamente cupo. tra guerra fredda ed esperimenti nucleari, le case tutte uguali di quartieri sorti nel mezzo del nulla dove ogni casa è uguale all'altra perchè la diversità è una malattia da sconfiggere.
ce lo ha rammentato todd haynes l'anno scorso. e sempre la dunst ha in bocca una delle battute più feroci e corrosive di tutto il film(se non l'unica, quasi)quando guardando la roberts in una lezione in un capannone le sibila contro che deve insegnare il modo di vivere, il modo in cui ogni ragazza di quel college vuole vivere. e la roberts è indubbiamente brava, lo è sempre del resto stata una brava attrice. mai stata bella, ma interessante con quella boccaccia diventata familiare al mondo intiero. e qui tratteggia una professoressa in maniera sobria e asciutta, libera da tutti i tic, le smorfiette e le mossette che l'hanno resa pretty woman e hanno seriamente rischiato di rovinarle la carriera "d'attrice" con la A maiuscola. marcia gay harden ricorda a tutti che nonostante le particine si può essere capaci di prove super(chi l'ha vista o la ricorda in mystic river non può che fare si con la testolina), julia stiles è tanto caruccia nonostante(o proprio per questo) la faccia da botero e la gyllenhall fa un pò uno stereotipo. il finale accontenta un pò tutti, si esce dal cinema dicendone che tutto sommato non è proprio un brutto film e si cambia immediatamente discorso. mona julia sorride perchè i soldi che ha speso per produrlo li ha rifatti di certo ed è pronta per un'altra avventura da ritrovare in dvd a 9 euro con un settimanale in edicola. in pratica un film digestivo per mandare giù la gallina cotta.

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