Regia di Robert Siodmak vedi scheda film
IL NOIR AMERICANO ANNI '40 e '50
"Forse io sono due persone. È vero, David? Non credi che forse si possa lasciarne morire una?"
Una donna molto seducente di nome Thelma, chiede assistenza ad un affascinante procuratore Cleve (David) Marshall per denunciare alcuni furti subiti dalla sua vecchia e facoltosa zia, presso cui la donna vive da qualche tempo, aiutandola ad affrontare la vecchiaia.
L'occasione rende i due amanti, nonostante l'uomo risulti felicemente sposato.
La già complicata circostanza diventa un intrigo vero e proprio quando la anziana zia viene trovata assassinata in casa, e Thelma comprende di poter essere considerata l'indiziata principale, ereditando tutti i cospicui averi della defunta.
Sarà per difenderla da quella che considera una accusa ingiusta che Clive interverrà in prima persona per difenderla. Ma anziché proporsi come avvocato difensore, riuscirà a ricoprire il ruolo di legale d'accusa, agendo in modo da instillare dubbi sulla giuria prescelta nel processo per giudicare l'indiziata.
Verrà scagionata, ma il ritorno in scena nella villa della defunta di un laidi boss che teneva sotto scacco la donna, fa sì che l'onesto ed un po' ingenuo avvocato comprenda la vera storia che sta dietro ai raggiri di Thelma.
La quale, volta da rimorsi devastanti, saprà farsi giustizia ed uscire di scena in modo violento, ma coerente con le proprie non proprio moralmente ineccepibili scelte di vita, innamorata finalmente senza contropartite, ma anche convinta a non rovinare una famiglia ed un uomo onesto come l'indimenticato David.
Da una sceneggiatura perfetta e ben orchestrata ad opera della scrittrice statunitense Ketti Frings, il gran regista tedesco Robert Siodmak de La scala a chiocciola e tanto altro, firma un noir machiavellico e sofisticato che funziona ad orologeria, e permette al gran regista di definire stratificazioni caratteriali alquanto introspettive e scandagliate.
Barbara Stanwyck è perfetta nel ruolo di una dark lady da manuale, il cui tormento interiore affronta sfumature complesse dettate da codice morale in via di maturazione in capo alla tormentata protagonista.
Nel ruolo da contraltare alla diva protagonista, destinato a interpretare l'altrettanto sfaccettato protagonista della vicenda, la scelta di Siodmak, o della produzione, è caduta sul volonteroso Wendel Corey, attore tutt'altro che pessimo, generalmente scelto come comprimario, e probabilmente non adatto a ricoprire ruoli da protagonista così determinanti.
Pensare nel medesimo ruolo attori come James Stewart, Gary Cooper o un Cary Grant, per mantenerci sui massimi livelli di divismo dell'epoca, vien da ritenere che avrebbero decisamente reso il noir perfetto.
Nonostante questa ipotetica, lieve, ma evidente debolezza, il film appare teso, incalzante, molto riuscito e conferma l'abilità di Robert Siodmak nel confezionare thriller di splendida presa sullo spettatore.
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