Regia di Louis Malle vedi scheda film
Digione anni ’50. Jeanne è sposata con Henri, un ricco direttore di giornale che la trascura, ma la lascia libera di recarsi frequentemente a Parigi per rendere visita alla sua amica Judith. Qui, incontra Bernard, giovane giocatore di polo, con il quale intraprende una relazione amorosa. La situazione si protrae per lungo tempo e Henri comincia a porsi qualche domanda sui continui trasferimenti di Jeanne presso l’amica e l’ambiente che la circonda, in particolare quel Bernard, evocato fin lì come semplice amico e nulla più. Henri chiede allora alla moglie di invitare Judith e lo stesso Bernard a trascorrere un paio di giorni presso la loro dimora di Digione. Pur nell’imbarazzo, Jeanne è costretta ad accettare ma, di rientro dalla capitale, la sua auto ha un guasto. Accompagnata da Raoul, un automobilista al quale ha chiesto aiuto, giunge a casa quando Bernard e Judith sono già arrivati. Henri invita anche lo sconosciuto a restare per la cena e per la notte. Inizia così una serata nel corso della quale l’atmosfera si taglia con il coltello. Lo spettatore si aspetta a questo punto un epilogo drammatico, se non tragico. Giunge invece un finale a sorpresa, spiazzante e che preferisco non raccontare.
Si riesce a malapena a credere che alla sua uscita questo film abbia suscitato scandalo e addirittura provocato l’indignazione del Vaticano. La vicenda narrata tratta ovviamente di adulterio e traccia il ritratto di una donna molto libera per la sua epoca, ma lo fa con estremo pudore, con una macchina da presa che non scruta, ma si limita a sfiorare i protagonisti, i loro incontri, le loro confidenze. Louis Malle impone il personaggio di Jeanne come perno intorno al quale tutto gira, a cominciare dagli altri attori e attrici, bravi ma certamente di minor levatura, fatta eccezione per Alain Cluny, perfetto nel suo ruolo di marito di vecchio stampo, uomo brillante nella società quanto distratto nella sua vita coniugale. Per Jeanne Moreau, allora trentenne e che conferma il suo talento dopo il personaggio di Florence in “Ascensore per il paticbolo” dello stesso Louis Malle (1957), il ruolo sembra quasi una prova generale per la parte che l’attende di lì a poco in una delle prestazioni chiave nella sua carriera, quello della straordinaria Catherine in “Jules e Jim” di François Truffaut (1962).
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