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After Work

Regia di Erik Gandini vedi scheda film

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claudio1959

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su After Work

di claudio1959
8 stelle

Dopo Videocracy sull’edonismo berlusconiano, Erik Gandini ci regala una profonda e preziosa riflessione sul chi siamo e dove andremo a finire, in un mondo automatizzato.

locandina

After Work (2023): locandina

scena

After Work (2023): scena

scena

After Work (2023): scena

scena

After Work (2023): scena

After work Svezia 2023 - Come diventerà la nostra vita nel “post lavoro”, quando l’umanità non servirà più, poiché sarà quasi tutto automatizzato, così dal rendere inutilizzabili le prestazioni lavorative, ci sarà più tempo libero da impiegare, l’uomo riuscirà ad abituarsi a questo nuovo stato in una società in rapida evoluzione?.Il documentario di Erik Gandini cerca di rispondere a questi quesiti, fa riferimento ai libri di un sociologo svedese Ronald Paulsen, con molte testimonianze di lavoratori in tutte le parti del mondo tra Corea del Sud, Kuwait, Italia e Stati Uniti. Il regista di quest’opera ha già diretto in passato “Videocracy - Basta apparire” del 2009 un interessante documentario su Silvio Berlusconi e qui fa centro ancora con un film che induce ad una profonda riflessione sul futuro dell’umanità. Il lavoro visto non solo necessario come sostentamento, ma come nel caso coreano, come malattia e ragione del vivere, sacrificio estremo, il fine supremo, non il mezzo per sopravvivere. Una figlia coreana ci racconta con emozione il sacrificio del padre che ha donato l’intera sua esistenza al lavoro, un ereditiere italiano afferma di occuparsi della sua villa come giardiniere, un formatore americano tiene lezioni sull’etica e la forza del lavoro, un autista di Amazon ci racconta dei sacrifici, dei tempi da rispettare e dal controllo che subisce, tanto da non avere neanche tempo di andare in bagno, con bottiglia automunita per i bisogni corporali agghiacciante ed infine una coppia di ricchi italiani ci racconta il modo di vivere, con tanto tempo a disposizione, una conduzione agiata e rilassante. Mi ha molto colpito la didascalia iniziale del film una citazione del filosofo Aristotele sul popolo di Sparta, che non sarebbe capace di vivere una vita senza guerra, non abituato a vivere in pace. Gandini ci parla anche di intelligenza artificiale, tutto sarà frutto nel nostro prossimo futuro di macchine programmate ed il nostro ingegno non servirà più. Il tempo dedicato al lavoro scomparirà, lasciando un vuoto non colmabile, con danni permanenti alle nostre psicologie ed individualità. Mi ha molto toccato per finire la mia disamina una frase riferita all’arco temporale della vita, che ha come termine ultimo per tutti la morte, in quanto solo una vita spesa bene con interessi multipli ci da benessere ed un bilancio positivo ci fa affrontare serenamente la naturale dipartita. Voto 8

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