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Rosso sangue

Regia di Peter Newton (Aristide Massaccesi) vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Rosso sangue

di zombi
4 stelle

più che voler fare un seguito di anthropophagus, forse massaccesi voleva far credere ai suoi spettatori che stavano vedendo una sorta del dopo isola. un pò come il diavolo che ci frega tutti facendoci credere che non esiste e invece c'è. l'italia del ricicla tutto, mette in campo un esperimento elettro-nucleare sfuggito alle mani dei suoi mad scientists, che dalla gracia, in tasca ha delle dracme altrimenti perchè sprecare tempo in questo dettaglio, si palesa come uno dei tanti clandestini odierni in quella che potrebbe essere una cittadina mitteleuropea qualsiasi. una città immaginaria tipo springfield, in cui una tipica macchinazza americana "sfreccia" per le vie e i viali di quella cittadina "non grande ma neanche piccola" come dice il sergente, con a bordo il sergente engelmann e due sottoposti coloured(ma ai tempi si sarebbe detto negri)come a volerci confondere le idee. la mania di americanizzare tutto per renderlo più interessante al pubblico dei cinema forse già di periferia, e di renderlo inconsapevolmente interessante ai posteri che avrebbero santificato qualsiasi cosa si ammantasse del modo di dire "di genere"(ma una volta si sarebbe detto di serie B o Z). quindi macchinazza americana e fiat ritmo quasi nella stessa scena. vabbè lo so che questa è una spocchiosa snobbata da stronzetto, però d'amato che altrove ha fatto meglio, qui annoia oltremodo. i soldi mancano e si vede dagli effetti veramente poveri, ma manca anche l'estro, soprattutto nelle lunghe ed estenuanti scene di dialoghi, o nelle lunghe ed estenuanti scene in cui l'highlander trasteverino in anticipo sui tempi, è alla ricerca di vittime per la sua folle degenerazione cerebrale. l'uomo nero che il piccolo willy dice di vedere in continuazione per casa, non se ne conosce il motivo, ma non lo ammazza mai. opta sempre per altre vittime, forse per allungare una minestra già di per sè piuttosto insipida. praticamente si rifugia nello chalet a poco più di metà film e per fare una strage ci mette altri quaranta minuti, mentre poliziotti, prete e genitori non fanno che girare in macchina e blaterare allo sfinimento in scene che servono biecamente ad allungare la pellicola. d'amato e montefiori l'idea bella ce l'hanno avuto, ma l'hanno buttata a mare. non si può pretendere di aspettare un'ora e trenta per vedere l'immortale capitolare sotto i colpi d'ascia di una ragazzina di 12,13 o 14 anni immobilizzata in un letto da non si sa il tempo. va bene l'horror all'amatriciana, ma questa è una cazzata che adesso faccio un pò fatica a digerire. musiche onnipresenti che richiamano i goblin esplicitamente, assordanti. bella l'immagine finale della bimbetta con in mano il trofeo, ricoperta di sangue, che faceva presagire un seguito, che sarebbe stato bello(forse) vedere, ma mi sembra veramente pochino. :-((((

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