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Louis C.K.: Sorry

Regia di Louis C.K. vedi scheda film

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La recensione su Louis C.K.: Sorry

di mm40
6 stelle

Pedofilia, stereotipi razzisti, gender fluid, adozioni, vecchiaia e morte, banane, gergo giornalistico e qualche accenno inevitabile al Covid-19: tutto questo e molto altro ancora nel decimo spettacolo scritto e interpretato dal dissacrante Louis C.K., ad appena un anno di distanza da Sincerely Louis C.K. (2020).



Louis C.K. è una macchina da gag: tempi serrati, movimenti perfetti, dinamiche narrative ineccepibili sono i punti di forza dei suoi monologhi comici, sempre incentrati sugli aspetti più morbosi, controversi e politicamente scorretti della nostra quotidianità. In questo Sorry (nel quale comincia a scusarsi già dal titolo!) l'attore americano scrive, dirige e interpreta uno scatenato turbine di riflessioni che vanno dall'infinitamente alto all'infinitamente basso in una frazione di secondo, come sulle montagne russe. E in questo modo interpreta con toni ferventi e argomenti perfettamente centrati il disagio del maschio bianco benestante americano, raggiungendo però la più vasta platea grazie a una serie di digressioni, sempre e comunque smaccatamente comiche, che coinvolgono l'intero pubblico. Per capirci: battute su gay, neri, ebrei, malati di cancro, grassi e persino sulle persone... brutte sono all'ordine del giorno in questo spettacolo, che è peraltro il decimo registrato da Louis C.K. in appena quattordici anni, da Shameless del 2007. 6/10.

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