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Ballata macabra

Regia di Dan Curtis vedi scheda film

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La recensione su Ballata macabra

di Donapinto
8 stelle

I coniugi Ben e Marian Rolf (Oliver Reed e Karen Black) si trasferiscono per le vacanze estive in una grande e un po' dismessa villa di campagna insieme al figlio di 12 anni e ad Elizabeth (Bette Davis) la zia settantaquattrenne di Ben. Molto presto però, la casa sembra dare segni di vita propria.                                                                                                                                                                                       Apparentemente, questo film diretto dal regista/produttore Dan Curtis, sembra inserirsi senza grandi novità in quel filone molto sfruttato negli anni 70' di case infestate e stregate. In realtà BALLATA MACABRA (da non confondere con il quasi omonimo film gotico diretto dal nostro Antonio Margheriti nel 64') e' un prodotto realizzato a bassissimo budget, come nella miglior tradizione di un artigiano come Curtis, che col passare dei minuti riesce a creare una tensione psicologica ed emotiva di grandissimo impatto. I meriti, oltre al mestiere e alla competenza del regista, vanno attribuiti a un solidissimo cast di attori di razza qui al meglio delle loro possibilità interpretative. Straordinaria e impressionante la metamorfosi dei coniugi Rolf e della zia Elizabeth, con la casa che sembra nutrirsi delle forze vitali dei suoi ospiti e che mette a nudo tutte le loro debolezze: Ben, ancora traumatizzato dalla morte di sua madre quando ancora era bambino, e' incline a raptus violenti. Marian ossessionata dalla casa e dall'attico dove sembra vivere una fantomatica e anziana donna che vive di ricordi rappresentati da fotografie incorniciate e di cui Marian sembra sempre più immedesimarsi. La vispa ed energica zia Elizabeth che perde le forze e le energie ogni giorno che passa. Assenza completa di effetti speciali, in quanto la suspence, l'inquietudine e il senso di claustofobia e di isolamento sono loro stessi gli effetti speciali. Colpo di scena finale forse un po' telefonato, ma che fa correre un lunghissimo brivido in tutto il corpo anche allo spettatore più scafato. Sembra anche scontato ribadire che sia il film che il romanzo scritto da Robert Marasco da cui è stato tratto, ispireranno prima Stephen King e poi Stanley Kubrick per SHINING. Per i fans dell'horror un gioiellino da riscoprire assolutamente.

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