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Bridge of dragons - Il ponte del dragone

Regia di Isaac Florentine vedi scheda film

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La recensione su Bridge of dragons - Il ponte del dragone

di degoffro
8 stelle

Dopo il successo di "Lola corre" si riforma l'accoppiata Franka Potente (di nome e di fatto) e Tom Tykwer, compagni anche nella vita. "La principessa e il guerriero" è una storia d'amore originale e bizzarra, sospesa e sognante, ricca di sfumature, una favola moderna e accattivante tra due personaggi al limite, due vite indirizzate pericolosamente verso la disperazione, dai toni quasi epici a partire dall'intrigante e strano titolo. Sissi è infermiera in una clinica psichiatrica di Wuppertal: adorata dai suoi pazienti, rispettata e aiutata dai suoi colleghi, la clinica è il suo castello, regna come una principessa dolce e sensibile. Sissi, che si commuove vedendo alla tv i film con protagonista Romy Schneider nei panni dell'imperatrice Sissi, è una ragazza docile, a volte ingenua, sempre disponibile con i suoi pazienti (ad uno addirittura pratica la masturbazione) ma anche forte e decisa e con un sogno: fuggire da quell'ambiente alienante e disperato nel quale ha sempre vissuto (è figlia di due pazienti della clinica) e dal quale ora si sente intrappolata e dare un nuovo senso alla propria esistenza. Bodo invece è "una sorta di guerriero non perché va in guerra, ma perché combatte una battaglia contro se stesso, per ritrovare il coraggio dei propri sentimenti." (Tykwer). Perennemente disoccupato, alla ricerca disperata di un lavoro, dopo che è stato licenziato da una ditta di pompe funebri, perché si era messo a piangere durante una sepoltura, viene quasi convinto dal fratello, con il quale vive, a tentare una rapina in banca che possa cambiare definitivamente la sua vita. L'incontro tra queste due anime perse (Sissi non sa ancora nulla dell'amore e desidera una storia romantica, Bodo invece non riesce più a lasciarsi andare dopo la tragica morte della moglie, avvenuta ad un distributore di benzina e della quale si sente profondamente responsabile) avviene sotto ad un camion dal quale Sissi è stata investita. Bodo le salva miracolosamente la vita, praticandole un'improvvisata, artigianale ma molto efficace tracheotomia (una sequenza a suo modo sensuale ed intima per la protagonista), poi la lascia alle cure dei medici e fugge via. Una volta guarita, per Sissi diventa un'autentica ossessione cercare di trovare quell'uomo, quell'angelo che l'ha riportata alla luce facendole rinascere la speranza che la felicità sia ancora possibile. La sua caparbietà e insistenza saranno premiate ed anche se i primi incontri non saranno dolcissimi, la ragazza potrà ricambiare il favore, complice una rapina in banca, in una sequenza suggestiva, quasi ipnotica, girata benissimo e capace di tenere incollato lo spettatore alla poltrona e aiuterà così Bodo a fuggire dalla polizia nascondendolo nella clinica psichiatrica: come in "Lola corre" ancora una volta la donna salva l'uomo, capovolgendo lo stereotipo che il salvatore sia sempre l'uomo. L'atteggiamento di Bodo poi (una volta scoperto che il fratello è morto in seguito alle ferite riportate durante la rapina, spacca il televisore, dà in escandescenze, con autentiche scenate di follia) aiuta Sissi nel suo progetto. Complice infine un tuffo improbabile nel fiume e l'aiuto di una collega di Sissi i due potranno allontanarsi dalla clinica e dirigersi verso un futuro migliore, lasciandosi alle spalle un passato di sofferenza e di dolore. E tutto ricomincerà proprio da quel distributore di benzina nel quale la vita di Bodo era stata sconvolta. Tykwer, evitando lo stile troppo pubblicitario e da primo della classe che alla fine rendeva "Lola corre" piuttosto stucchevole, gioca con intelligenza e calore con il destino ed il caso e realizza un'opera passionale, palpitante, coinvolgente e romantica, molto fisica e intima, nonostante i due protagonisti non si bacino mai, ma la tensione tra i due è palpabile, in cui le coincidenze e la predestinazione portano i protagonisti verso un dolce domani. Il finale poi è sorprendente, quasi poetico il modo con cui Tykwer fa sì che Bodo chiuda i conti con il suo passato. Certo la recitazione, soprattutto dei degenti della clinica di Wuppertal, sembra quella dei protagonisti di un episodio di Derrick, ma il film è fondamentalmente un'opera sull'amore e sulla sua forza salvifica per anime che sembravano smarrite e perdute.
Voto: 7+

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