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Conta su di me

Regia di Kenneth Lonergan vedi scheda film

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La recensione su Conta su di me

di ShermanMcCoy
8 stelle

La vita non è mai facile. Per alcuni poi il percorso è più duro, per una tragedia vissuta in tenera età. Laura Linney straordinaria nella parte di Sammy.

You can count on me 

- Visto in lingua originale con sottotitoli -

La vita non è mai facile. Per alcuni poi il percorso è più duro, per una tragedia vissuta in tenera età.

Quella che ti sembrava normale e scontata, la presenza dei tuoi genitori in ogni momento della tua vita, la base su cui reggerti in piedi e da cui partire, da bambino e da ragazzo, capace di darti forza, sicurezza, gioia e allegria d'un tratto viene spazzata via, come fosse niente. 

Il film non ci racconta questo però, l'infanzia e l'adolescenza che devono aver pesato come macigni su Samantha e suo fratello Terry, ma si concentra sulla fase adulta delle loro vite.

Rivedere Terry dopo tanto tempo sarà meno piacevole del previsto per Sammy, colma di entusiasmo per la notizia del loro incontro, ma spiazzata e disillusa dal racconto del fratello. Inizialmente incredula, sarà disposta a dare una mano a Terry a mettere ordine nella sua vita. Si offrirà anche di sostenerlo economicamente per un po', in attesa che lui trovi la sua strada. Sì, perché Terry è tutto ciò che le resta della famiglia che fu, hanno condiviso una crescita difficile, con tante emozioni negate, e annegate nell'oblio di una perdita troppo forte per due ragazzi in tenera età.

Sammy è mamma di un figlio che non ha conosciuto suo padre (fuggito davanti alla responsabilità), non ha un partner convivente e continua a vivere storie che sembrano dei palliativi; a tutto questo ora si aggiunge un altro ragazzo (il fratello Terry, ormai sopra i 30 ma apparentemente immaturo) che si trova a dover accudire.

E' il tono usato da Terry nei suoi discorsi a rendere drammatica la sua vita, ed inutile il sostegno di chi gli vuole bene. Un tono moscio, rinunciatario, di chi sembra non vedere più colore nella vita, né trovare alcun piacere nella quotidianità. Passa il tempo senza regole, senza orari, senza obiettivi né desideri. Si trascina cercando di godere qualche momento di leggerezza, tra una birra, una partita a biliardo, uno spinello, una giornata a pesca col nipote, senza mai pensare a cosa vorrebbe fare e a come vorrebbe essere nella vita, davvero.

Mark Ruffalo è protagonista di una buona prova, in un ruolo apparentemente monocorde ma non semplice; Laura Linney dà un'interpretazione pregevole di Sammy, perfetta nel farci vivere tutte le difficoltà, le speranze, le lotte proprie della vita: le espressioni del suo bel viso e le variazioni del tono di voce sarebbero già un buon motivo per guardare il film; la scena dell'incontro col fratello al ristorante è particolarmente profonda e significativa.

Ad accompagnarli troviamo la regia di Lonergan, che si mostra adeguata alla narrazione e alle tematiche affrontate.

Quello che il film sembra volerci dire è che la vita può essere dura, spietata, e ti può gettare nel più totale sconforto, ma è importante non lasciarsi abbattere e cercare (se non imporsi) di reagire allo sconforto.

Forse qualcuno non starà mai bene come avrebbe immaginato, o non raggiungerà una serenità duratura, ma farà bene a continuare la sua avventura lottando e soffrendo, per sentirsi vivo e per godere quanto di buono la vita può regalare.

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