Regia di Federico Fellini vedi scheda film
Fellini, da grande maestro, ci fa vedere, attraverso il suo Casanova, l'altro lato del Settecento, poco illuminato e dedito all'occultismo, alla vita fatta di espedienti, truffe e millanteria. Fellini propone la sua lettura del grande amatore, sempre alla ricerca dell'eterno "femminino", paradossalmente trovato nell'automa-donna che realizza alla perfezione il sesso meccanico; difatti ogni avventura sessuale è scandita dal ritmo dell' "uccello-meccanico", congegno da cui Casanova non si separa mai. La vita di Giacomo Casanova viene rievocata per frammenti nel ricordo dell'ormai vecchio e inutile bibliotecario che chiede un piatto di "maccaroni" ogni sera, nostalgicamente rammentando la sua Venezia. Mirabolanti certe invenzioni felliniane, estremamente suggestiva la scena dello spegnimento dei lampadari del teatro, che lascia lo spettatore, per alcuni istanti, in un grande vuoto, quasi metafisico: forse il vuoto che Casanova ritrova nella sua vita, quando si ferma, tra un'avventura e l'altra, a fare di essa un bilancio.
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