Regia di Daniele Ciprì, Franco Maresco vedi scheda film
In una Palermo desolata e semidistrutta dove lo squallore fa da padrone vive una sola categoria vivente ai limiti del genere umano. Uomini grassi, sporchi, disorientati e tristi in una realtà da purgatorio dantesco.Una famiglia formata da quattro figli(uno dei quali e paraplegico) e il padre Gaetano vivono in una casa poverissima e semidiroccata. Il padre Gaetano, mentre ingurgita cibo in modo, a dir poco, disgustoso, muore. Durante il funerale due boss della mafia locale "i nani" propongono ai fratelli di ospitare nella loro casa un zio che proviene dall'America. Un vecchio zio che non mangia, non dorme e, sopratutto non parla. Un film che non avreste mai dovuto vedere, nel limbo di un mondo alternativo fatto di disgusto, vivono gli uomini-mostro che fanno emergere tutti i lati oscuri dell'uomo, tanto enigmatico quanto goliardico e trasgressivo. Uomini che sono sopravvissuti alla disgregazione sociale, allo sgretolamento etico e sociale. Una baraonda di personaggi a volte tristi e malinconici, a volte voraci e crudeli. In questo mondo crudo ed emarginato sopravvivono la religiosità e la mafia. Le faide fra famiglie avverse esistono e sopravvivono ma sono senza energia ormai devastate da un mondo opprimente ed apocalittico nel quale sono costretti a vivere. Bellissima la scena dell'arrivo dello zio in una stazione abbandonata dove non viaggiano i treni ma l'immaginazione, zio che incarna il messia che ha potere di vita e di morte sui trapassati. Un vero capolavoro di cinema cinico ed alternativo. Voto 8.
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