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Delitto + castigo a Suburbia

Regia di Rob Schmidt vedi scheda film

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La recensione su Delitto + castigo a Suburbia

di FilmTv Rivista
4 stelle

All’inizio sembra un film un po’ estetizzante e alla moda, ma con qualche accento vero. Il giovane solitario Vincent osserva la vita della ragazza di cui si è innamorato, la bella e disponibile Rosanne, e ci narra tutto lo squallore della vita di lei: il padre fallito e ubriacone, la madre che va a rimorchiare nei bar ecc. Ma quando la situazione degenera verso i prevedibili esiti violenti (in breve: il patrigno violenta la figlia, e lei convince il fidanzato-bravo-ragazzo-sportivo a farlo fuori) non rimangono dubbi. “Delitto + castigo” è un’imitazione di “American Beauty” messa su in fretta e furia, una furbata scritta da un vecchio mestierante (Larry Gross, autore di sceneggiature per Walter Hill e Eastwood, oltre a decine di copioni televisivi) che mima da lontano le sensibilità giovanili o presunte tali. La cosa migliore del film sono le immagini (vere o rifatte) della Tv, quando Dostoevskij viene avvicinato al suo figlioccio americano, Nathanael West, e il volto stupito del giovane Vincent Kartheiser (che però più che un “idiota” dostoevskiano sembra uno psicopatico). Gli attori fanno quel che possono: il vecchio Ironside, icona di mille action-movie, ricalca Jack Nicholson, Monica Keena è una Kate Winslet che ha perso d’occhio la bilancia, il regista Rob Schmidt è abile ma imita troppi stili per averne davvero uno.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 36 del 2000

Autore: Emilano Morreale

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