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Gardenia blu

Regia di Fritz Lang vedi scheda film

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La recensione su Gardenia blu

di will kane
6 stelle

Cuore infranto (aspettava il ritorno del fidanzato soldato in Corea, che le ha fatto sapere che sposerà un'altra), la telefonista Norah accetta l'invito a cena di un pittore che corre dietro a molte gonne, e dopo essersi ubriacata  e aver respinto le avances dell'uomo, si sveglia con lui cadavere, un attizzatoio a terra e uno specchio rotto intorno: tutto sembra dimostrare la sua colpevolezza, ma un giornalista che già da un pò le faceva una discreta corte, non è convinto della cosa, e indaga. "Gardenia blu", che è anche il titolo della canzone che Nat "King" Cole in persona canta nella sequenza del locale della cena tra la protagonista e la sua presunta vittima, fu un viatico per Fritz Lang per riprendere piena attività lavorativa, dopo essere stato incluso tra coloro accusati di "attività antiamericane" nell'era del maccartismo: infatti, a livello di plot giallo è abbastanza semplice, un soggetto "normale" affidato ad un maestro del cinema. Gradevole e ben girato, è un giallo catalogabile nella cinematografia "minore" di Lang, probabilmente realizzato in una fase di transizione, appunto, che tuttavia dimostra, se ce ne fosse stato bisogno, come un regista di talento sappia trarre il meglio da uno spunto senza troppe pretese. Una delle cose migliori della pellicola è il cast: Anne Baxter regge un ruolo in cui la passività del personaggio viene compensata dal candore dello stesso, Richard Conte e Raymond Burr si mettono con bravura al servizio della regia, e Ann Sothern inietta, nel ruolo secondario ma importante dell'amica del cuore di Norah, uno charme e una sicurezza che fanno colpo.

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