Regia di Maurizio Ponzi vedi scheda film
Le inchieste e gli articoli di Enrico Deaglio hanno il pregio di fissare persone e fatti nella semplicità densa del racconto. Al di qua del folklore della cronaca e dell’oggettività di un censimento sociologico. Il cinema italiano, di solito, annaspa quando deve inquadrare il presente e Maurizio Ponzi e i suoi collaboratori hanno fatto benissimo a scegliere e riscrivere alcune storie incontrate in due diversi libri del giornalista, “Besame mucho” e “Bella ciao”. La realtà di oggi si presta a una messa in scena corale (bravi gli attori) e i vari personaggi con le loro esperienze si sfiorano, legati da un filo lieve e resistente. Napoli è il set naturale: un condominio, i quartieri, le strade, le gallerie e la periferia. I temi: la burocrazia, le graduatorie per i trapianti, i documenti, le costruzioni abusive, gli immigrati, i soliti ignoti che tentano di svaligiare una banca, la droga e la malattia. Dentro questi temi, la generosità di un’attrice che utilizza il teatro e un testo di Oscar Wilde (“Un marito ideale”) come occasione per ritrovare una dignità, la solidarietà di Don Tommaso, la disubbidienza del chirurgo, le sofferenze, le frustrazioni, e il bene, nella sua ordinaria eccezionalità.
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