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La guerra degli Antò

Regia di Riccardo Milani vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La guerra degli Antò

di axe
8 stelle

Anto' "Lu Purk", Anto' "Lu Zombi", Anto' "Lu Malatu" e Anto' "Lu Zorru" sono quattro punk ventenni residenti a Montesilvano, provincia di Pescara. Ognuno di essi contrappone alla piattezza della vita di provincia ed al conformismo della loro società gli ideali ispiratori del movimento punk ed un certo attivismo politico; si fa forza facendo gruppo con gli altri "Anto'". Il più carismatico del gruppo è "Lu Purk", dal linguaggio volgare e dai modi decisi, il quale soffre particolarmente la noia della quotidianità nel "cementificato" comune abruzzese e vorrebbe trasferirsi ad Amsterdam, o Berlino. Dopo aver condotto uno sgarbo ad un poco pulito imprenditore locale, "Lu Purk", sentendosi minacciato, parte per Bologna, ove s'iscrive all'università. Nonostante il sostegno della sua amica e concittadina Sballestrera, anch'ella studentessa fuori sede, le cose non vanno bene; pertanto, si reca ad Amsterdam, da sempre ritenuta una delle sue "patrie". Nel frattempo - siamo nel gennaio 1991 - scoppia la Seconda Guerra del Golfo e l'Italia è coinvolta. Agli Anto' rimasti a Montesilvano giungono minacciose cartoline-precetto. Commedia agrodolce diretta da Riccardo Milani ed ispirata all'omonimo romanzo di Silvia Ballestra, "La Guerra Degli Anto'" descrive alcuni aspetti del mondo giovanile di qualche decennio fa. Il film ci porta a cavallo tra gli edonistici e disimpegnati anni '80, ed i '90, i cui eventi indussero una rinnovata presa di coscienza tra i ragazzi. Ciò può essere considerato positivamente; tuttavia, all'autore preme mostrare come questo fermento culturale finisca per rimanere fine a sè stesso. Ai giovani del film, nonostante il loro impegno, non rimane che seguire alla TV gli eventi epocali di cui sono testimoni, nel caso di specie lo scatenarsi della Seconda Guerra del Golfo. Poter essere testimoni, ma non (ancora) protagonisti; non riuscire a recidere i legami con le proprie radici; la fallacia delle proprie convinzioni; sono consapevolezze che maturano lentamente in Anto' "Lu Purk", giovane irrequieto, inizialmente in costante lotta contro la propria comunità, la famiglia, le istituzioni, ma destinato a ricongiungersi ad esse dopo aver patito la doppia delusione di un'esperienza universitaria fallimentare e di una permanenza in una cosmopolita città del Nord Europa, ove le differenze linguistiche e culturali, e l'abuso di droghe, rendono difficile l'instaurarsi di sinceri rapporti umani. E' proprio nella cura delle relazioni interpersonali che il film invita a riporre fiducia; i rapporti di amicizia, amore, affetto familiare, solidarietà rinsaldata dalle vicine località di origine o similari idee politiche, creano una fitta rete che "tiene a galla" tutti i personaggi. Molto bravi gli interpreti degli Anto'; il regista si è avvalso di giovani abruzzesi, i quali sono in grado di offrire nella recitazione la necessaria spontaneità. Le origini popolari di "Lu Purk" (Flavio Pistilli) sono tradite dal suo esprimersi greve; dalla maldestrezza dei suoi tentativi di fingersi intellettuale, nell'ambiente studentesco-umanistico bolognese, nel quale sembra contare più la forma che la sostanza; dalle difficoltà di socializzazione nella città di Amsterdam. Il personaggio della Sballestrera è interpretato da Regina Orioli. Pur avendo la stessa età e le stesse idee politiche degli Anto', la Sballestrera fa loro da "sorella maggiore", aiutandoli nei momenti difficili. Negli sguardi della ragazza si leggono talvolta ammirazione mista ad invidia per questi giovani così coraggiosi nell'espressività, e, senza dubbio, un non dichiarato amore per "Lu Purk", il quale sembra non accorgersene mai. Il ritmo è sostenuto; il film racconta la terra degli Anto', la costiera di Montesilvano, costellata di grigi palazzoni che si stagliano sul mare, negli appartamenti dei quali pur sopravvivono usi e modi di pensare tradizionali; la Bologna degli studenti fuori sede, divisi tra lezioni, impegno politico, svago, avventurette sentimentali ed un'immancabile nostalgia per famiglie e località di origine; Amsterdam, così lontana dalla nostra cultura e dalle aspettative di "Lu Purk". Divertenti le sequenze del "blitz" degli Anto' alla festa organizzata dalle gemelle Treves e della puntata di "Chi L'Ha Visto" dedicata ai due componenti del gruppo momentaneamente irreperibili. La colonna sonora è curata dalla Piccola Orchestra Avion Travel; non mancano brani punk. Qua e là nel film spuntano riferimenti a Gabriele D'Annunzio. L'"abruzzesità" di molti personaggi ha reso celebre ed amata l'opera nella regione del Centro Italia; l'ambientazione e la mentalità dei personaggi potrebbero rappresentare, nel bene e nel male, qualunque contesto di "profonda provincia". "La Guerra Degli Anto'" è una commedia divertente, toccante - impossibile non affezionarsi all'illuso, riottoso, ed, in fondo, innocuo Anto' "Lu Purk" - intelligente; visto e rivisto da più giovane, con l'intento di farmi due risate alla spalle dei quattro punk e della varia "fauna umana" che appare nel racconto, solo successivamente ne ho colto la non indifferente profondità.

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