La recensione su Voces

di alan smithee

5 stelle

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Una coppia di architetti, abituata a comprare vecchie case, ristrutturarle per poi rivenderle lucrando sull'accresciuto valore che il loro lavoro ed estro riesce in genere a conferire al prodotto finale frutto del loro restyling, si è appena insediata in una sontuosa villa un po' decadente e torva, che tormenta la vita quotidiana del figlioletto della coppia, funestato e reso agitato da voci che lo insidiano specialmente nel momento del sonno, ispirandolo poi nel momento in cui egli si dedica al disegno, verso composizioni dal tetro effetto premonitore.

La situazione comincia a precipitare nel drammatico quando una psicologa, chiamata ad assistere il bambino, rimane vittima di un terribile incidente d'auto nelle immediate vicinanze della villa, fino alla funesta notte in cui il corpo senza vita del figlioletto viene ritrovato annegato tra le acque putride della piscina ancora da ristrutturare.

Devastati dal dolore i genitori si allontanano l'un l'altro: la moglie sceglie di andarsene da quella sinistra magione, mentre l'uomo continua a sistemarla, ma concentrandosi sui fenomeni strani che continuano a funestare la vita in villa.

E mettendosi in contatto con uno stravagante studioso di suoni, conosciuto al momento della presentazione del suo nuovo libro inerente i misteri delle voci dall'aldilà.

Certo il cinema si è sin troppe volte occupato, soprattutto in campo di horror, di case infestate, presenze maligne, e fantasmi di tutte le risme.

Difficile trattare un argomento così sviscerato, pensando di aggiungere ancora oggi qualcosa di fondamentale o di nuovo sull'argomento.

E difatti, come si temeva, anche questo Voces non riesce a dirci davvero nulla di particolarmente interessante che possa discostarsi dalla routine di ciò che è già ampiamente e ripetutamente stato trattato.

Tuttavia, almeno a sprazzi, il film horror dello spagnolo Angel Gomez Hernandez, riesce a creare qualche situazione di spavento efficace; qualche attimo di reale intrattenimento foriero di suspence, al cospetto di una storia che non fa nulla per dimostrarsi mai indulgente con i suoi protagonisti, vittime senza nessuna attenuante di un destino assai funesto e tormentato, che non lascia speranza.

Il cast appare tutto sommato funzionale, senza riservare invero nessun particolare interprete degno di specifica menzione, mentre gli effetti speciali, al cui ricorso il regista agisce con un corretto senso della misura, appaiono accortamente e strategicamente pianificati, per un effetto che riesce a rendere palese, in alcune situazioni, lo stato di tensione a cui conduce la vicenda.

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