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Compagni di scuola

Regia di Carlo Verdone vedi scheda film

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La recensione su Compagni di scuola

di Baliverna
7 stelle

Grande adunata di attori per un bilancio generazionale che non dovrebbe dispiacere a nessuno.

Questo film è praticamente scomparso da anni dal piccolo schermo (come “Io e mia sorella), per motivi non facili da individuare (lo considerano troppo parlato? C'è il personaggio del finto paralitico che può offendere qualcuno? Non lo so). Fatto sta, che avendo voglia di rivederlo e stufo di aspettare, mi sono comprato il DVD usato per 4 Euro.

Ebbene, non è un film completamente riuscito, ed è vero che si rifà a “Il grande freddo”, ma non posso parlarne male.

I personaggi sono sufficientemente definiti e ben interpretati da un gruppo di attori affiatati, che sembrano credere a quello che fanno. In più di qualche caso, la sceneggiatura manda solo accenni, ma efficaci, sulle loro vite e sul loro passato. Si pensi alla residente nella villa che organizza la rimpatriate: con poche dritte ci si compone il suo ritratto in modo abbastanza preciso.

I dialoghi e le schermaglie tra i personaggi, e gli elementi sulla loro diversa collocazione nella società, li ho trovati più che sufficienti. Niente banalità. Insomma. Tra gli attori, ne segnalo alcuni. Oltre a Verdone stesso, che non mi ha deluso, mi ha convinto Alessandro Benvenuti, che in certi altri film mi è antipatico: il suo personaggio del finto storpio è in un buon equilibrio tra il patetico e il comico, senza inutili eccessi. Infine, una nota di merito per il cantante squattrinato di Christian de Sica, il quale conferma con ciò di essere un attore capace, ma di essersi buttato via in un diluvio di penosi cinepanettoni.

Il film ha qualche caduta nella farsa di grana grossa nella parte verso il finale, dove il personaggio di Verdone ha la scena - e la scenata - con la moglie gelosa e il suocero. Infine, si poteva far smascherare molto meglio il simulatore Benvenuti, facendolo pure umiliare davanti a tutti, che non imbastire quella scena banale e cinica che invece vediamo. Insomma, c'è qualche caduta di registro e di tono, che non si addice al registro del resto del film. Tuttavia nell'insieme la media è positiva, e fa capolino anche un po' di nostalgia per il cinema italiano di quegli anni, e i suoi protagonisti.

 

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