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Muriel, il tempo di un ritorno

Regia di Alain Resnais vedi scheda film

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La recensione su Muriel, il tempo di un ritorno

di Serum
7 stelle

Il passato che ritorna, a volte instancabile perseguitatore, altre volte portatore di speranza. La famiglia Aughan, assieme a tutte quelle persone che da essa sono state sfiorate (e che il tempo ha risparmiato), è come formata da ingranaggi che abbiano perso il loro assetto originario: non si sa quale sia stato il primo a spostarsi male, si sà però che esso è riuscito a portarsi dietro anche gli altri e che ora la macchina non funziona più come dovrebbe. Il fantasma di un amore carica di rosee illusioni la madre (tutta d'un pezzo) ed il vecchio amico (più teso), ma come loro, è acceso da una passione logora, stantia, che è stata rimandata troppo a lungo e chiusa in un cassetto silenzioso per tanto tempo che adesso puzza di muffa, e nessuno ha più l'energia per perdervisi davvero come avrebbero desiderato. La guerra con le sue nefandezza, che adesso appare come un incubo lontano ed incredibile, tartassa la coscienza del figlio di lei, che odia, ama, disprezza sé stesso e gli altri con apatico disinteresse, portandosi dietro il peso dell'orrore e della depravazione che ha perpetrato ed al contempo subito. I giovani sembrano (e forse sono) addirittura più vecchi dei loro genitori: sono stati schiacciati dalla violenza, dalla disillusione nei confronti di un futuro che non c'è (e non vuole esserci), innamorati della morte, pervasi da un disagio sordo e senza parole. È un Resnais più asfittico, quasi chiuso nei confronti del mondo esterno, che gira intorno ai personaggi ed al loro caos interiore in modo forse troppo insistentemente dilatato. Non ha l'energia, la forza espressiva che dovrebbe avere (e che, onestamente, ci si aspetterebbe in un contesto del genere), tocca le emotività spezzate e la confusione morale con grande sapienza, ma non riesce ad addentrarvisi abbastanza per poter centrare l'obiettivo. Certo c'è da dire che, pur trattandosi di un autore straordinario, dopo due capolavori assoluti come Hiroshima mon amour e L'anno scorso a Marienbad, aspettarsi nell'immediatezza un terzo film pariteticamente eccelso era forse un eccesso di pretese.

 

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