Espandi menu
cerca
L'ospite d'inverno

Regia di Alan Rickman vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Lord Holy

Lord Holy

Iscritto dal 21 febbraio 2012 Vai al suo profilo
  • Seguaci 36
  • Post -
  • Recensioni 505
  • Playlist 2
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su L'ospite d'inverno

di Lord Holy
4 stelle

Basato sull'omonima pièce della sceneggiatrice Sharman MacDonald, anche a teatro diretta da Alan Rickman, il film non sconfina e non rinnega la sua provenienza, serbandone la natura e la dimensione da palcoscenico. Il suo pregio e valore è esclusivo nella raffinata fotografia, in un reiterato tentativo di proporre sempre la giusta inquadratura a effetto, sfruttando in particolare i colori della fredda ambientazione di cornice. Aspetti buoni e preziosi, se non fossero sacrificati sull'altare di una scrittura non all'altezza del compito.

La trama è scissa in ben quattro storie, che si svolgono parallelamente, ma a convincere sarà solo una (e manco del tutto). Mi riferisco a quella "principale", con al centro madre e figlia. Il merito credo sia da attribuire alle due magistrali interpreti, Emma Thompson (Frances) e Phyllida Law (Elspeth), capaci di una forte alchimia che contribuisce a rendere il rapporto più sincero nell'intensità e nella delicatezza. Purtroppo l'efficacia di una cotale professionalità è dilapidata e gradualmente affossata nell'apatia, nel distacco e in un inane finale. La seconda è quella superflua, tediosa, penosa e seccante dei due adolescenti. Ai poco incisivi Gary Hollywood (Alex) e Arlene Cockburn (Nita) non è concessa alcuna possibilità di scampo. Più interessante è la terza, che conquista pure un guizzo di simpatia, con protagonisti i due ragazzini Sean Biggerstaff (Tom) e Douglas Murphy (Sam). Peccato, di nuovo, per la carenza di una degna conclusione o di un significato intelligibile. Da ultimo la quarta, la vicenda delle due anziane amiche. Sandra Voe (Chloe) e Sheila Reid (Lily) offrirebbero momenti abbastanza dilettevoli, se non fosse per lo scadere in un grottesco inopportuno e involontario, con l'aggravante di essere un episodio disgiunto in toto dal resto del contesto. Con epilogo ovviamente inconcludente, tanto per non trasgredire la regola generale.

Pertanto le belle immagini, il panorama di luci e paesaggio, non sono sufficienti. Nemmeno l'aver coinvolto le talentuose Thompson e Law salva la baracca, perché al termine della visione permane comunque una cocente delusione. Pesa come un macigno, infatti, l'assenza di un racconto. Si rimane eternamente in attesa che accada qualcosa di significativo e, di conseguenza, presto o tardi ci si disaffeziona inevitabilmente a ciò che i personaggi dicono o fanno. Manca il nocchiere e la nave è abbandonata in balìa delle onde. Una grande lezione di poesia, sì, tuttavia nel decantare parole al più vuote, nell'assoluto silenzio che governa la timida colonna "sonora". Un errore fatale, un immane tallone d'Achille, per un'opera che si proponeva quale encomio della vita e del sentimento. Un puro e sterile esercizio di stile fine a se stesso. L'arte per l'arte.

Sulla trama

Una gelida giornata invernale in una cittadina di mare in Scozia. Frances, una fotografa rimasta vedova di recente, non riesce ad affrontare il lutto. Il figlio sedicenne, Alex, incontra la sua vicina Nita, una ragazza civettuola. Elspeth, la madre di Frances, avanza faticosamente sulle colline ghiacciate, decisa a sfidare la vecchiaia e a riconquistare la fiducia e l'affetto della figlia. Chloe e Lily, due anziane amiche, consultano gli annunci mortuari per scegliere a quale funerale partecipare. Tom e Sam hanno deciso di saltare la scuola per andare a giocare in spiaggia.

Sulla colonna sonora

Discreto accompagnamento, solo al pianoforte, di Michael Kamen. Ma su di esso dominano i silenzi.

Cosa cambierei

Tre fili e mezzo dei quattro totali che compongono l'intreccio.

Su Alan Rickman

Gioca soprattutto sulle inquadrature a effetto cartolina. Il resto del lavoro è affidato alla coppia Thompson-Law.

Su Emma Thompson

La figlia, Frances. Profonda e viva.

Su Phyllida Law

La madre, Elspeth. Credibile e vera.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati