Regia di Paolo Taviani, Vittorio Taviani vedi scheda film
Film profondamente politico che, pur se ammirevole da un punto di vista strettamente intellettuale, punta tutte le sue fiches su dialoghi e monologhi, non riescendo così in alcun momento a risultare davvero appassionante.
Nell'arroventato clima politico dell'Italia post '68 trova spazio questo “San Michele aveva un gallo”, opera dei fratelli Taviani che, pur essendo ambientato nel Risorgimento, è metafora chiarissima delle relazioni della sinistra italiana con le istituzioni, nonché di quelle interne fra le varie correnti della stessa. D'accordissimo col critico di FilmTV che definisce il film 'asciutto', direi anzi che si è al limite del 'disidradato'. L'intero film è un susseguirsi senza soluzione di continuità di dialoghi e monologhi del protagonista (un ottimo Giulio Brogi), tutti certamente essenziali al fine del discorso che gli autori hanno voluto portare avanti. Ma se tutto ciò è ammirevole da un punto di vista strettamente intellettuale, non posso certo dire di trovarmi di fronte a un film che mi abbia appassionato o conquistato.
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