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Arma da taglio

Regia di Michael Ritchie vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Arma da taglio

di Donapinto
8 stelle

Nick Devline (Lee Marvin) e' un sicario indipendente che viene ingaggiato da un boss di Chicago per recarsi a Kansas City. Qui deve riscuotere un debito da Mary Ann (Gene Hackman) un allevatore che in realtà controlla il traffico di droga e gestisce una odiosissima tratta delle bianche.                                                                                                                                                                                          Sorprendente e misconosciuto noir americano anni 70' diretto da un giovane e promettente regista che ben presto si convertirà a innocue e commerciali commedie (difficile da credere dopo aver visto questo violento ma anche sgradevole film). Pellicola che si fa notare per l'ambientazione non urbana ma rurale, una regia efficace e due dei super duri della vecchia Hollywood come protagonisti. Lee Marvin di nuovo nel ruolo di un Killer, tanto duro quanto retto e dotato di un codice d'onore, lontano dallo spietato assassino del killer di CONTRATTO PER UCCIDERE o da quello nevrotico e vendicativo di SENZA UN ATTIMO DI TREGUA. Gene Hackman cinico e laido malavitoso in uno dei suoi rari ruoli da cattivo. Verrebbe da pensare che le grandi città siano piene di rischi e di persone senza scrupoli, al contrario della campagna, con aria pura, vita sana e gente alla buona. ARMA DA TAGLIO e' invece una pellicola che sembra esprimersi in maniera del tutto differente. Durante un'asta veramente particolare, Mary Ann mette in vendita giovanissime ragazze avviate sulla strada della prostituzione, drogate e completamente nude, adagiate su letti di paglia all'interno di recinti. Proprio come del bestiame. Con viscidi e ricchi allevatori che commentano la qualità della merce. Anche una Tranquilla e innocente sagra di paese, con corse campestri e bambini che mangiano zucchero filato, si trasforma in una vera trappola per Devline e i suoi uomini, con semplici contadini che si trasformano in assassini al soldo del boss locale, compreso un agricoltore che sta mietendo un campo di grano con una trebbiatrice. Straordinaria la resa dei conti finale, con Devline che mette fuori combattimento, senza ucciderlo, Mary Ann. Non può fare altrimenti invece con Weeney, il fratello disturbato e psicotico di Mary Ann. In una scena che ha del surreale, Devline scarica una raffica di mitra sull'imponente Weeney, ferendolo mortalmente. Quest'ultimo prima di morire, riesce ad estrarre dalla  cintura una ...salsiccia, e con questa "accoltellare" Devline. Personaggio decisamente fuori dagli schemi quello di Weeney, interpretato da Gregory Walcoth, uno dei tre "padri spirituali" di Terence Hill in ...E POI LO CHIAMARONO IL MAGNIFICO di E.B. Clucher. Da segnalare inoltre il personaggio di Poppy, interpretato da una conturbante Sissy Spacek, di una sensualità da lasciare interdetti e senza  fiato. Inoltre io adoro le rosse...Piccolo gioiello da riscoprire, specie per i fans del cinema noir Hollywoodiano anni 70'.

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