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Motorrad

Regia di Vicente Amorim vedi scheda film

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La recensione su Motorrad

di undying
6 stelle

Thriller brasiliano en plen air, con al centro dell'azione quattro motociclisti assassini muniti di machete. Notevole l'ambientazione naturale e, in genere, la messa in atto del thriller, che ingrana lentamente per poi rendersi inarrestabile.

 

locandina

Motorrad (2017): locandina

 

Dopo aver rubato con la complicità di una ragazza, da uno sfasciacarrozze, un carburatore per la sua moto da cross, Hugo (Guilherme Prates) si unisce al fratello ed altri quattro amici per una escursione nella catena montuosa brasiliana. Appena oltrepassato un confine delimitato da pietre, i ragazzi incontrano Bia (Juliana Lohmann) la giovane che aveva aiutato Hugo con il carburatore, che presto si aggiunge al gruppo. Improvvisamente, sperduti nel nulla, i ragazzi vengono aggrediti da quattro motociclisti armati di machete.

 

scena

Motorrad (2017): scena

 

Thriller brasiliano che inizia lentamente, tra silenzi prolungati e successive emozionanti scenografie naturali (forse La Serra do Mar) caratterizzate da strapiombi sul mare, cascate e viste panoramiche mozzafiato. Improvvisamente la storia prende la piega del thriller, con la presenza di quattro inquietanti figure di motociclisti nerovestiti, con casco e muniti di machete che -senza ragione alcuna- prendono di mira i sette ragazzi. Tra inseguimenti, scontri, fughe e tentativi di difesa il cineasta brasiliano Vicente Amorim realizza un piccolo saggio della tensione, avvantaggiato dalle stupende location e da un cast decisamente in parte. Gli efferati delitti, veloci ma messi in scena con estrema verosimiglianza (pertanto più impressionanti) contribuiscono a delineare un taglio quasi onirico alle azioni dei quattro assassini, il cui concept deriva dal lavoro del bravo fumettista Danilo Beyruth.

 

scena

Motorrad (2017): scena

 

Pur essendo Motorrad film attinente alla violenza più illogica -e pertanto realistica- l'atmosfera che aleggia sui protagonisti sembra derivare da una concezione del Male quasi mistica, facendo del look dei motociclisti sanguinari un icona del terrore che rimanda -in parte grazie anche all'uso della macchina da presa e dallo sviluppo ralenty dell'intera vicenda- inevitabilmente a figure dell'horror tipo i "resuscitati ciechi" (qui alla guida di moto invece che cavalli) o agli zombi subacquei de L'occhio nel triangolo per la loro spettrale presenza in campo lungo, a comparsa inattesa su sfondo naturale. Un film a suo modo originale, reso particolarmente interessante da un uso appropriato del mezzo da parte del regista Amorim, supportato anche da una fotografia che, nonostante l'ambientazione solare, conferisce un taglio crepuscolare -a causa di una sottoesposizione delle immagini- con predominanza di tonalità chiaroscure e grigie. Grazie quindi alla Koch  Media (Midnight  Factory) e ai tipi di Nocturno  cinema per averlo distribuito in lingua italiana, nelle classiche confezioni home video da collezione (dvd e bluray).

 

scena

Motorrad (2017): scena

 

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