Regia di Andrej Tarkovskij vedi scheda film
Quasi sempre, quando grandi registi, magari fioriti sotto atroci dittature, sono andati a girare all'estero, spesso nell'opulento occidente europeo o nordamericano, anche quando hanno saputo mantenere un alto standard qualitativo, hanno snaturato il loro modo di fare cinema. Questo non succede con Tarkovskij, che viene in Italia, collabora con lo sceneggiatore Tonino Guerra, e realizza un ideale seguito, sia tematico che figurativo, dello "Specchio" e di "Stalker". "Nostalghia" va visto, magari cercandovi gli elementi e gli spunti ricorrenti del cinema di Tarkovskij, a individuare collegamenti tra corsi d'acqua, erbe mosse dal vento, composizioni viventi, cavalli che pascolano. "Nostalghia", come gran parte del cinema di Tarkovskij è una lunga poesia ermetica, fatta di acqua, di terra, di parole, che allo stesso tempo nascondono e riportano all'indicibile dolore di essere lontano dal sacro suolo dei padri. Stupenda la fotografia di Giuseppe Lanci, grande contributo alla riuscita del penultimo film del Maestro. Grandi scorci, per fortuna poco turistici, della campagna senese (Monterchi, Bagno Vignoni, l'abbazia di San Galgano), che dimostrano che la terra, oggetto di fenomeni naturali, arata dai contadini, cantata dai poeti, è uguale in ogni parte del mondo.
Lo sconsiglio a chi, in un film, cerca botti, rincorse e cazzotti.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta