Regia di Carlo Lizzani vedi scheda film
Il film è incentrato su Manfredi carico del successo televisivo, e da cui tentava disperatamente di uscire.Il soggeto era ben servito da Scola,Pietrangeli e Maccari, ma Lizzani non è riuscito a sostenere la linea brillante appesantendola e non sapendola distribuire se non in facili macchiette, poco orginali.
E' vero che il film ebbe problemi di censura fin dall'inzio, a cominciare dal titolo dove si arrivò al compromesso aggiungendo "a Cavallo", e dicono anche dei tagli di sceneggiatura, dato che l'argomento toccava la nostra arma santa. Senz'altro sarà anche stato così, ma diciamo pure che il regista non è mai stato un Dio in questo genere e quindi l'insabbiamenti della verve è tutta opera sua.
Meno male che la figura di Manfredi troneggia in maniera decisa e quindi alla fine riesce ad essere godibile.
Un carabiniere non può sposare la sua ragazza perché ancora non ha raggiunto l'età che l'arma gli impone e quindi cerca un sotterfugio per sposarsi lo stesso, ma gli capita che qualcuno gli ruba il cavallo che l'arma gli dato in custodia..
Già in discesa dai tempi d'oro.
attrice allora in Italia per Gassman, ma non pr le sue doti, comunque bellissima
Cratterizzazione dell sue, ed anche per lui vale il discorso di Manfredi
se non ci fosse lui... il film non sarebbe lo stesso, questo è certo
assolutamente negato per la commedia, gli dobbiamo riconoscer al sua esperienza di grande uomo di cinema, ma nella regia alle volte non ha saputo assolutamente essere all'altezza
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