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Nel corso del tempo

Regia di Wim Wenders vedi scheda film

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La recensione su Nel corso del tempo

di mm40
6 stelle

Nonostante la sfiduciata frase con cui il film si conclude ("E' meglio che non esista più alcun cinema, se il cinema è come quello attuale"), Nel corso del tempo è anche e soprattutto un atto d'amore nei confronti del cinema, dalla parte dello spettatore e da quella del cinefilo tecnico, appassionato di bobine, proiettori e pellicole. E' una cavalcata on the road attraverso un mondo in lento disfacimento, quello appunto delle vecchie sale cinematografiche spesso in disuso, quasi sempre desolanti, ammuffite, semivuote; un film che sorprende per la sua data (1976), decisamente in anticipo rispetto a lavori di maggior successo a livello internazionale come Nuovo cinema Paradiso (1988) o comunque più rinomati in Italia come Splendor (1989), che condividono questa tematica. In parallelo ad essa, in Nel corso del tempo scorrono le vicende dei due solitari e disperati protagonisti, due individui incapaci di rapportarsi alle famiglie, alle donne, al prossimo, e che pure trovano l'uno nell'altro abbastanza somiglianze da arrendersi alla reciproca convivenza, quantomeno per un tratto di strada. Poi, come didascalicamente - ma tutt'altro che in maniera banale - suggerisce la scena in cui il furgone di Rudiger ed i binari del treno su cui viaggia Hanns improvvisamente si separano, la vita sceglie spontaneamente il proprio percorso, condannando ciascun uomo alla propria esistenza. Bianco e nero che fomenta la sensazione nostalgica, omaggi al cinema muto (la scena delle gag dietro al telone), in secondo piano il ruolo della donna, che pare sempre vittima dell'uomo. Si sfiorano le tre ore di durata, il che non è esattamente un incentivo alla visione: eppure il racconto fila sempre liscio e spedito. 7/10.

Sulla trama

Un riparatore di proiettori cinematografici, continuamente in giro per la Germania, carica sul suo furgone un aspirante suicida, appena lasciato dalla moglie. I due fanno qualche tappa insieme, accennandosi reciprocamente i loro problemi, poi, come è giusto, le loro strade tornano a dividersi.

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