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Nella mente di Norman Bates
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I film sui disordini mentali suscitano sempre un un grande fascino, e probabilmente Psycho di Alfred Hitchcock è tra i migliori mai realizzati su questa tematica, perché ci offre una profondissima e attenta indagine della mente umana. Il protagonista, come tutti ben sanno, è Norman Bates, un personaggio molto affascinante, ma allo stesso tempo anche molto inquietante, ed è la rappresentazione del conflitto tra razionalità e follia. Norman è un quarantenne, che vive con la madre nella vecchia casa sopra il Bates Motel. La madre, Norma, è una donna energica e dispotica, che però ha condizionato profondamente la vita del figlio. Il loro rapporto è incestuoso e tormentato, e Norman è completamente dipendente da lei. Quando la madre inizia una relazione con un altro uomo, comincia a sentirsi abbandonato, e in preda alla gelosia e alla rabbia uccide lei e Il suo amante, Norman non riesce a sopportare questo senso di colpa del suo gesto e la conseguente solitudine, e così si "sdoppia", cominciando a vestire i panni della madre per tentare di mantenerla in "vita". La malattia di Norman è una sorta di personalità dissociata, la sua psiche si divide in due: quella di Norman e quella della madre. La personalità della madre è quella dominante, e si manifesta quando Norman è sotto pressione o si sente minacciato. La personalità di Norman, invece, è più debole e insicura, e si manifesta quando è solo o in presenza di donne che gli ricordano la madre. Perché Norman ha ucciso la madre? Le risposte sono molteplici e complicate. Certamente da una parte si tratta di gelosia e possessività, in fin dei conti non vuole condividere la madre con nessuno. Dall’altra si tratta di una sorta di rivolta nei confronti della madre, che ha avuto la capacità di condizionare troppo la vita del figlio. Il film tratta anche il tema della sessualità repressa. Norman è un uomo frustrato sessualmente che ha represso i propri desideri e le proprie pulsioni. La sua attrazione per le donne è da un lato una ribellione nei confronti della madre, ma dall’altra anche autolesionismo. Il personaggio di Marion Crane è l'innesco alla storia di Norman. La sua presenza fa emergere la personalità della madre, e Norman si sente minacciato e costretto a ucciderla. Bates è un personaggio che oscilla tra razionalità e follia, ma il film non ci dice chiaramente se sia pazzo o meno, solo alla fine lo scopriamo, quando lui viene completamente "travolto" dalla personalità della madre, e questo ci lascia intendere che la follia ha vinto, ma anche che la linea di demarcazione tra follia e salute mentale sia più sottile di quanto si creda. “Psycho” è un film davvero molto affascinante, e si addentra nella complessità nella natura della follia e della sessualità repressa, e il personaggio di Norman Bates è un vero e proprio capolavoro di psicologia.

 

Anthony Perkins

Psyco (1960): Anthony Perkins

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