La 75ª edizione del Festival di Berlino si apre con un'opera che promette di lasciare un segno profondo nel pubblico e nella critica: il film The Light, diretto da Tom Tykwer. Dopo aver trascorso un decennio a ricostruire la Berlino degli anni '20 con Babylon Berlin, il regista tedesco torna alla contemporaneità con un lungometraggio ambizioso, emozionante e politicamente incisivo. Un dramma familiare che si trasforma in un'esplorazione esistenziale sul senso di appartenenza, sull'incertezza dei nostri tempi e sulla ricerca di redenzione.
Una famiglia alla deriva, una presenza enigmatica
Al centro del film The Light, coprodotto da Rai Cinema e prossimamente nelle nostre sale, troviamo la famiglia Engels, residente nel cuore pulsante di Berlino e composta dai genitori Milena (Nicolette Krebitz) e Tim (Lars Eidinger), i diciassettenni Frieda e Jon, e il piccolo Dio, di appena otto anni. Una famiglia frammentata, in cui ogni membro lotta con il proprio caos interiore, incapace di comunicare realmente con gli altri. L’arrivo di Farrah, una giovane immigrata siriana assunta come domestica, innesca un cambiamento inaspettato. I membri della famiglia, attratti in modi diversi dalla sua personalità enigmatica, trovano in lei una guida silenziosa, quasi magnetica. Ma Farrah non è solo un’osservatrice passiva: la sua presenza cela un mistero che li condurrà verso una trasformazione inevitabile.
The Light (2025): Lars Eidinger, Tala Al-Deen
L’estetica della luce e dell’ombra
Con una durata di 162 minuti e un formato cinematografico in 4K che esalta la fotografia evocativa di Christian Almesberger, il film The Light si configura come un’esperienza sensoriale complessa. L’uso della luce – vero e proprio leitmotiv dell’opera – gioca un ruolo simbolico, contrapponendo momenti di calore e vicinanza ad altri di disorientante freddezza. Tykwer crea un’opera visivamente straordinaria, capace di fondere realismo e suggestioni oniriche, portando lo spettatore a interrogarsi sul confine tra ciò che vediamo e ciò che percepiamo.
Una narrazione stratificata e universale
Nel suo dichiarato intento di realizzare un film che esplori "tutto", Tykwer intreccia in The Light molteplici livelli narrativi, attraversando tematiche che spaziano dalla crisi della famiglia contemporanea alla perdita di riferimenti culturali e identitari. Il regista sottolinea come negli ultimi decenni abbiamo assistito a un lento smarrimento del nostro senso di comunità, un’illusione di progresso che, invece di rafforzarci, ci ha resi più vulnerabili. The Light riflette su questa fragilità attraverso i suoi personaggi, che oscillano tra il desiderio di redenzione e l’accettazione passiva della propria obsolescenza.
Un cast all’altezza della sfida
Fondamentale nella riuscita del film è il cast, in cui spiccano le interpretazioni intense di Lars Eidinger e Nicolette Krebitz. Il loro ritratto di una coppia alla deriva, incapace di comprendere i propri figli e, ancor più, se stessi, è al tempo stesso doloroso e autentico. La vera rivelazione, tuttavia, è Tala Al-Deen nel ruolo di Farrah: un personaggio che sfida lo spettatore, mantenendo un’aura di mistero fino alla fine. Con il suo carisma enigmatico, Farrah si inserisce nella narrazione come un elemento destabilizzante, capace di rivelare le crepe più profonde dell’esistenza umana.
The Light (2025): Lars Eidinger, Nicolette Krebitz, Elke Biesendorfer, Elyas Eldridge, Julius Gause
Un cinema che scuote e interroga
Se c’è una cosa che distingue The Light è la sua capacità di rimanere nella mente dello spettatore ben oltre la proiezione. Come sottolineato dallo stesso Tykwer, l’intento è quello di generare un impatto "silenzioso ma inesorabile", un’opera che, al risveglio del mattino successivo, continua a lavorare dentro di noi. Nonostante la complessità della struttura, il film mantiene un’intensità emotiva diretta, senza filtri intellettuali che ne attenuino la forza.
Un’apertura ambiziosa per la Berlinale
L’inaugurazione della Berlinale 2025 con il film The Light appare come una scelta simbolica e programmatica: il festival si conferma come uno spazio di dialogo culturale, in cui il cinema diventa strumento di riflessione e denuncia. Tykwer offre un’opera che non solo racconta la società contemporanea, ma la interroga senza sconti, con una narrazione che oscilla tra dramma e ironia, tra realismo e astrazione.
Con The Light, Tom Tykwer dimostra ancora una volta di essere uno dei cineasti più coraggiosi e visionari del nostro tempo, capace di affrontare temi complessi con uno sguardo profondamente umano. Un film che è destinato a far discutere, emozionare e, soprattutto, a lasciare un segno profondo.
            

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