Regia di John McTiernan vedi scheda film
Un capolavoro stilistico, manifesto del cinema anni '80, per un incubo panico e (ir)razionale.
Il quale inizia con uno straordinario tema principale, indimenticabile e che ti entra sottopelle per sempre, composto da Bill Conti per la sua colonna sonora più sorprendente e inconsueta in assoluto, coadiuvata dagli assoli di chitarra elettrica di Ted Nugent, ci addentra con una atmosfera unica nel panorama della L.A. notturna con le sue mille luci, entrando in uno dei migliori e più anticonvenzionali film "horror" di tutti gli anni '80. Esordio registico di John McTiernan poi un punto di riferimento per il cinema d'azione proprio di quel decennio, ma anche per la Storia intera del genere Action così come Friedkin e Peckinpah per i settanta, è anche il primo ruolo da protagonista sullo schermo di Pierce Brosnan, per un film dell'orrore splendidamente teso e dall'atmosfera suggestiva, ormai perduto nella nebulosa notte dei tempi, soprattutto per l'oggi in cui come dimostrano alcuni giudizi e recensioni, non può essere compreso dagli esteti della spazzatura odierna al ritmo di montaggio dei video di TikTok. Unico nella sua ambiguità, "Nomads" è davvero privo di fronzoli come il cinema di McTiernan del tempo ci insegnava, effetti gore o persino apparizioni palesemente spettrali, affidanrosi esclusivamente all'atmosfera grazie alla fotografia di Stephen Raines per trasmettere un'illusione di minaccia che non viene mai sbattuta in faccia o peggio ancora, imboccata allo spettatore, memore in questo del cinema australiano da cui forse la presenza della rossa Anna Maria Monticelli, la bella e molto attraente moglie francese Niki di Brosnan. Brosnan interpreta un archeologo francese Jean-Charles Sommers che inizia a sospettare di essere seguito da un gruppo di ribelli punk urbani(si citano i "famigli" mansoniani, per le scritte lasciate con lo spray sui muri "PIGS-DEATH-KILL")tra cui il capo Adam Ant che, a un'ulteriore introspezione, potrebbero essere gli spiriti maligni di una tribù ormai estinta e da lui scoperta anni prima, presente nelle foto e nei manifesti come quello italiano. È un concetto vago, molto strano, ma che in qualche modo funziona: la presenza di queste sudicie sagome quasi provenienti da un polveroso ultramobdo postatomici, incute una paura palpabile al pensiero che non siano affatto ciò che sembrano. Qui sono infatti sempre all'opera gli opposti; non mostrando nulla, McTiernan e uno splendido montaggio (c'è persino la caduta da un grattacielo di un personaggio che ci guarda in macchina, che anticipa la caduta di Alan Rickman in "Trappola di cristallo") ci raccontano e ci fanno percepire con magistero tutto ciò che non si vede, sfidandoci a immaginare cosa possano essere realmente questi misteriosi personaggi, inquietandoci ulteriormente facendoli apparire in una forma così benigna (relativamente parlando). Frustrerà forse molti, ma chi è ben sintonizzato sulla frequenza inquietante del film e sulla sua atmosfera unica intonata da vari elementi tutti di tono eccellente, sentirà almeno lo stesso brivido di disagio e allarme lungo la schiena che Brosnan porta sempre con sé, tormentato a non finire da questi eterei cattivi. Anche gli attori della banda sono tutti appositamente ben scelti- tra cui il carpenteriano Frank Doubleday/Romero/Street Warrior, ognuno in apparenza che è stato splendidamente istruito da McTiernan a comportarsi in modo abbastanza normale da ben mimetizzarsi nei margini abbandonati di un ambiente urbano, conferendo al loro comportamento un inquietante aspetto esoterico, spingendosi fino a farli sembrare un incrocio(il furgone nero in cui spostarsi di continuo tra parcheggi e stazioni di servizio) come versioni mute del clan di vampiri zingari del coevo "Il Buio si avvicina"(Near Dark)(1987), di Kathryn Bigelow, e degli spettrali coyote polverosi dal deserto di L.A., non essendo i lupi-umani nativi indiani della fredda N.Y. di "Wolfen- La Belva immortale"(Wolfen-)(1981), di Michael Wadleigh, film che hanno qualcosa in comune per la eterea ma anche vivida, visionarietà dell'insieme. Un mix brillante e sottile di horror, viscida tensione, e di un'atmosfera anche cronologicamente di racconto, meravigliosamente stratificata.
Nota di merito per la megasuperfica protagonista, la dottoressa di pronto soccorso Eileen Flax, interpretata dalla britannica allora moglie di Friedkin e ancora sugli scudi, Lesley Anne Down.
Stilosissima la FIAT 131 4P in allestimento NordAmerica, con paraurti rinforzati e gommati, catarifrangenti laterali, del protagonista Brosnan.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta