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Tre amici, le mogli e (affettuosamente) le altre

Regia di Claude Sautet vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Tre amici, le mogli e (affettuosamente) le altre

di Delgetti
10 stelle

Parigi, metà anni '70. Tre amici di vecchia data di ritrovano ogni domenica per pranzare, parlare, divertirsi tra speranze e amarezze.

Superlativo film corale di Claude Sautet, il regista francese maestro nel tratteggiare i sentimenti e le angosce dei suoi personaggi. E qua, che personaggi! Yves Montand, Serge Reggiani, Michel Piccoli e il giovane Depardieu. Più Stéphane Audran, Antonella Lualdi, Umberto Orsini e Marie Dubois. Tutti danno il meglio e il risultato è scontato. La musica aggiunge malinconia a questo gruppo di amici che ogni settimana si ritrova nella casa di campagna dello scrittore Paul, in crisi perché non riesce a finire il suo libro iniziato anni prima. Ma amato ugualmente dalla moglie che lo trova al mattino con la testa appoggiata sulla macchina da scrivere, vinto dalla stanchezza. Vincent è senza dubbio il più allegro, animato da una positività granitica che rischia di andare in crisi per problemi economici e per la storia con la giovane Marie che è a un punto morto. Jean non sa se continuare con la boxe e questo è motivo di estenuanti discussioni con gli altri tre. Francois,  medico affermato, sembra il più pacato, ma i problemi li ha anche lui, con la moglie che si concede avventure sentimentali ogni settimana. Comunque ogni domenica si trovano, pranzano e discutono, giocano a pallone, può succedere che non vadano d'accordo (è il caso di Francois che lascia il pranzo seccato...) ma poi si lasciano con l'intento di ritrovarsi. La scena finale è risolutiva, con i quattro che escono dopo avere pranzato al bistrot di Clovis e passeggiano per Parigi con aria serena e in tranquillità. Una scena da citare: Vincent accusa un malore e viene portato nella clinica di Francois, che lo visita. Dopo Francois gli dice: "Niente di grave, è il cuore un po' stanco. Ora però dovrai tenerti sotto controllo. Non hai più vent'anni. Non abbiamo più vent'anni...".

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