Regia di Atom Egoyan vedi scheda film
Un finale davvero spettacolare ripaga di un'attesa abbastanza sfiancante. Il ritmo non è dei più vivaci.
Un anziano affetto da demenza senile segue le istruzioni trascrittegli da un compagno della casa di riposo, insieme a lui ultimo sopravvissuto dello stesso blocco di Auschwitz. L'obiettivo: trovare l'aguzzino che ha fatto a pezzi le loro famiglie e che adesso vive sotto falso nome. Plummer regge alla grande la scena, malgrado il suo personaggio sia piuttosto fragile come costruzione; la sua demenza va e viene in maniera sistematica col sonno. Finché la lettera scritta da Max (interpretato da un magnifico Landau) miracolosamente lo riporta al presente, con improbabile e repentina lucidità. C'è qualche forzatura insomma che viene ben stemperata dalla buone prove attoriali, da una sceneggiatura ben congegnata e da un finale che ripaga di tutto.
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