Regia di Mamoru Oshii vedi scheda film
"L'uovo dell'angelo" è un film animato di Mamoru Oshii, più famoso per aver diretto in seguito "Ghost in the shell", realizzato con uno stile personalissimo a livello grafico, e su tematiche che si potrebbero definire filosofico/esistenziali tendenti al nichilismo nonostante l'abbondante ricorso alla simbologia religiosa e i richiami espliciti al racconto biblico del Diluvio universale. È un film che per molti rimarrà enigmatico e sfuggente, ma forse proprio lì risiede parte del suo straordinario fascino.
Su una durata di soli 71 minuti, "L'uovo dell'angelo" vede una bambina custodire gelosamente un uovo da cui potrebbe nascere un uccello che potrebbe essere il fautore di un ritorno ad una vita normale in una città immersa costantemente nell'oscurità e battuta dalla pioggia, in cui vagano uomini dediti al tentativo di arpionare ombre di pesci che scorrono giganti sui muri delle case. L'incontro con un soldato disilluso dà alla bambina un barlume di speranza, ma nel finale ci saranno sorprese non molto piacevoli...
Si tratta di una pellicola cupa, un anime quasi interamente muto, con circa 4 minuti di dialogo, una trama appena abbozzata, un'atmosfera all'insegna della staticità, dell'oppressione. Oshii crea un universo in disfacimento, trasferendo nell'animazione le coordinate del genere "post-apocalittico", con riferimenti molto probabili a "Blade runner", ma anche al monolito di "2001: odissea nello spazio" e forse perfino ad "Eraserhead" di David Lynch, a cui potrebbero alludere alcuni frame con la ragazzina protagonista, ma anche l'idea stessa dell'uovo. Tuttavia il citazionismo, reale o presunto, nulla toglie alla forza e all'originalità della visione dell'autore, nonostante la voluta lentezza e opacità di molte sequenze, con una magnifica resa pittorica di molte inquadrature a cui contribuisce il lavoro di character design e di scenografie del celebre illustratore e animatore Yoshikata Amano, ma direi fondamentale anche l'apporto delle musiche di Yoshihiro Kanno, che rinforzano il tema di una ricerca spirituale destinata al fallimento, tematica che avvicina questo film in particolare all'universo di Andrej Tarkovskij, di cui spesso Oshii è stato considerato un ideale prosecutore nel campo dell'animazione. Il finale, da non rivelare, testimonia di una visione laica dove il conforto religioso sembra destinato allo scacco; Oshii semina comunque tutta l'opera di indizi che rimandano alla trascendenza, esalta i contrasti tra possibilità della fede e disincanto materialistico, preferendo in ultima istanza affidarsi al potere dell'Arte come mezzo supremo per vincere le contraddizioni e l'incomprensibilità della vita.
Un fiasco alla sua uscita, destinato al mercato dell'home video, inedito da noi, poi diventato lentamente un cult fino alla riproposizione al festival di Cannes in una versione restaurata in 4K adesso meritoriamente distribuita anche da noi in sala, "L'uovo dell'angelo" è un anime che può competere con quanto di meglio si è visto in questo settore sul mercato orientale, e non solo, un film che personalmente non mi ha disturbato per la mancanza di azione o la cripticita', e che mi ha spesso entusiasmato per lo splendore figurativo unito ad un fondo disperato ma lucido, che ne fa un contraltare di primissimo livello nell'animazione dei capolavori dei grandi registi ricordati in precedenza.
Voto 10/10
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