Regia di Andrej Tarkovskij vedi scheda film
"Stalker" diretto nel 1979 da Andrej Tarkovskij,
 devo dire che non mi è dispiaciuto.
 
 La storia racconta che un meteorite caduto sulla terra ha 
 prodotto strani fenomeni in una zona, prontamente 
 protetta e recintata dall'esercito. 
 
 Per entrarci esistono però delle guide clandestine, 
 chiamate "Stalker", capaci di condurre chiunque lo richieda 
 fino alla "camera dei desideri". 
 
 Uno scrittore, uno scienziato e uno stalker partono verso 
 la misteriosa zona. Ne torneranno profondamente cambiati. 
 
 Il Film è una produzione Sovietica e Tedesca dell'Est,
 ed è liberamente tratto dal romanzo Picnic sul ciglio della strada
 del 1971, dei fratelli Arkadij e Boris Strugackij, è rappresenta
 il 5° Lungometraggio del Maestro Russo, che arrivava 
 dal famoso "Solaris" e "Lo specchio".
 
 Io adesso il romanzo non l'ho letto, ma chi l'ha fatto,
 ha scritto che ha dato una sua visione di questo,
 come appunto aveva già fatto in "Solaris",
 e tecnicamente lo cura esteticamente in modo
 maniacale, e punta molto sull'importanza della
 "Zona".
 
 Il Regista miscela il Cinema Fantascientifico
 con quello "D'Autore" e lo fa in maniera sublime,
 dove si inventa l'inizio, prima di arrivare nella zona
 dov'è caduta la meteorite, tutto del color-Seppia,
 ed è affascinate e originale, perché una cosa così
 non l'ho mai vista, e solo quando arrivano lì,
 il tutto diventa colorato e pieno di verde,
 dove l'obbiettivo e di trovare questa porta
 che esaudisce desideri.
 
 Allora ci sono tempi molto dilatati,
 che comunque spiegano la situazione
 e ti coinvolgono in questo, anche se
 i fatti succedono lenti, dove questo
 Stalker guida questi due a questa porta.  
 
 Poi bisogna dire che tutto il complesso 
 diventa una analisi dell'essere umano e 
 anche esistenzialista, dove comincia 
 un percorso verso lo spirito e qualcosa
 di inimmaginabile.
 
 Da segnalare la buona direzione degli Attori
 dove figurano:
 Aleksandr Kajdanovskij, Anatoli Solonitsin, Nikolaj Grinko
 e Alisa Frejndlich.
 
 Invece nel reparto tecnico segnalerei la 
 gigante Fotografia di Aleksandr Kniažinskij,
 che fa la metà del Film, come meriti artistici.
 
 In conclusione un buon Film,
 dove il Maestro come aveva fatto in
 "Solaris" miscela il genere fantascientifico
 con quello d'Autore, in maniera differente,
 e con un budget meno cospicuo,
 ma riuscendo ad essere efficace nelle scelte
 e nell'estetica curata fino all'inverosimile,
 facendo un analisi esistenzialista dell'uomo,
 con un finale che non ti aspetti.
 
 Il mio voto: 7.
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