Regia di Billy Wilder vedi scheda film
Ottima pellicola appartenente al periodo "drammatico" di Wilder, L'asso nella manica è una denuncia del giornalismo scandalistico e delle strumentalizzazioni della realtà a fini spettacolari. Purtroppo fu un fiasco di pubblico, e questo gli impedì di acquisire quella rinomanza necessaria a farlo divenire un classico come altri titoli del regista (ma sembra che l'autore, in un'intervista, lo abbia citato come il suo film preferito insieme a L'appartamento). Grande Kirk Douglas nel ruolo dell'odioso giornalista Chuck Tatum che sfrutta il calvario di un uomo intrappolato in una caverna per far vendere molte copie del proprio giornale e attrarre turisti: si tratta di un'interpretazione incredibilmente controllata, che non va mai sopra le righe, ben affiancata nel cast da attori non molto famosi, fra cui merita di essere citata almeno la brava Jan Sterling nella parte della moglie della vittima; efficace drammaturgia dovuta a una solida sceneggiatura (non si ha mai l'impressione che quello che accade sullo schermo sia esagerato o inverosimile: semmai Wilder si mostra in anticipo sui tempi nella sua polemica contro i mass media). Unico dubbio: la conversione finale del giornalista appare effettivamente un pò troppo "da film" rispetto alla cruda vicenda narrataci dal regista. Ma per il resto si tratta di un'opera da manuale, un ritratto cupo di un'America amara, priva di glamour, che anticipa nella meccanica degli eventi quanto succederà realmente in Italia a Vermicino, ma lo fa con uno scrupolo realista sempre rispettoso dei personaggi e delle motivazioni etiche che vengono vergognosamente aggirate da Tatum, ma che sono sempre ben presenti allo spettatore mentre assiste alla pellicola.
voto 9/10
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