Regia di Angelina Jolie vedi scheda film
Louis "Louie" Zamperini, atleta olimpionico in tempo di pace e aviatore in tempo di guerra, nel 1943 è parte dell'equipaggio di un bombardiere B-24, impiegato nel teatro del Pacifico. A causa di un guasto, il suo aereoplano precipita in mare; insieme a due compagni, egli si salva e trascorre alla deriva, a bordo di un canotto, diverse decine di giorni. Successivamente, è fatto prigioniero dai giapponesi ed inviato a Tokyo, ove è internato in un campo di lavoro. Qui è oggetto delle sgradite attenzioni di un carceriere, Watanabe, detto "Bird", che il protagonista ha la sfortuna di incontrare in un altro campo ove è trasferito in seguito alla distruzione del primo. Prodotto e diretto da Angelina Jolie, "Unbroken" racconta la storia di un personaggio realmente esistito, Louis Zamperini, mezzofondista statunitense di origini italiane, il quale dopo aver partercipato alle Olimpiadi di Berlino del 1936, maturò il sogno di partecipare a quelle di Tokyo, previste per il 1940. Non gli fu possibile in quanto la competizione fu annullata causa scoppio della guerra; per lo stesso motivo, l'atleta fu arruolato in aviazione. Tra il 1943 ed il 1945 visse una sequenza di drammatiche esperienze, le quali lo segnarono per l'intera vita. A seguito della caduta del B-24 sul quale era imbarcato, trascorse in mare 47 giorni, condividendo pesce crudo e le pochissime risorse disponibili con altri due superstiti; uno dei tre morì, gli altri furono presi prigionieri dai giapponesi, i quali non erano certo teneri con i militari di parte avversa. Compreso che non aveva informazioni interessanti da riferire, l'uomo fu internato in un campo di concentramento di Tokyo, ove conobbe il severo carceriere Watanabe, un graduato che sfruttava il frammento di potere in suo possesso per tormentare le vittime di turno, giustificando - di fronte a sè, e, sopratutto, di fronte agli altri - le sue azioni con la convizione secondo la quale i prigionieri di guerra siano "nemici del Giappone" e vadano trattati di conseguenza. Tra i due si apre un confronto destinato ad essere interrotto e ripreso più volte; la sceneggiatura rende palpabile la frustrazione di Watanabe, il quale esce dalla vicenda sconfitto sotto ogni aspetto. Il Giappone perde la guerra, Watanabe è annichilito, moralmente e - per vie indirette - fisicamente - da Louis. Sappiamo che il militare giapponese fu poi costretto a nascondersi in quanto ricercato per crimini di guerra, ed anche dopo l'amnistia che gli consentì di vivevre con il proprio nome, rifiutò una possibile riconciliazione con Louis. L'atleta, dopo un periodo di tormenti, si sposò e visse una vita felice, tornando a Tokyo nel 1997, in occasione dell'apertura dei Giochi olimpici invernali. Del personaggio di Louis, interpretato dall'attore britannico Jack O'Connell, la regista racconta, anche tramite flashback, l'adolescenza difficile, la scoperta del suo talento, i primi momenti di gloria; poi la partecipazione ad azioni di guerra, la caduta a bordo dell'aereo, i disagi e la disperazione dell'essere stato alla deriva per settimane ed per una dura prigionìa, senza alcuna garanzia di sopravvivenza nonostante l'andamento del conflitto positivo per gli Alleati; ne evidenzia la forza d'animo, la costanza, il forte desiderio di farcela nonostante le avversità, grazie anche ad una maturazione spirituale. Il ritmo della narrazione è costante; azione ed ambientazioni sono funzionali alla trama. Essendo il racconto costruito su persone ed eventi reali, non ci aspettiamo particolari colpi di scena. Angelina Jolie realizza una interessante opera su un personaggio divenuto celebre, suo malgrado, probabilmente non tanto per meriti sportivi quanto per la sua drammatica avventura bellica. Non un eroe di guerra; un uomo che seppe resistere alle negatività grazie ad una eccezionale forza d'animo.
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