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Lanterne rosse

Regia di Zhang Yimou vedi scheda film

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La recensione su Lanterne rosse

di steno79
10 stelle

Capolavoro del cinema cinese che, alla sua presentazione alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1991, rivelò subito l'eccezionale statura artistica del regista Zhang Yimou (regista fra i più importanti in assoluto del cinema orientale, che soprattutto negli anni 90 ha dato tante altre opere pregevoli come "Ju Dou" e "La storia di Qiu Ju"). "Lanterne rosse" è un film sulla condizione della donna nella Cina feudale degli anni Venti: un apologo di intensa drammaticità con molti riferimenti all'attualità contemporanea, tanto che all'inizio fu proibito dalla censura del regime della Cina Popolare. Esteticamente ricchissimo, con immagini di grande splendore figurativo e composizioni dove spesso domina la simmetria, che però non cadono mai nel formalismo (accusa poi spesso rivolta a Zhang) perchè sono inscindibili dai contenuti e non distraggono mai dal dramma che è al centro della vicenda; qualcuno ne ha parlato come di un "Barry Lyndon" in salsa mandarina. La storia di Songlian, quarta moglie di un ricco e potente signore che deve subire sulla sua pelle gli intrighi delle rivali per avere la supremazia nel gineceo, serve al regista per criticare la violenza di un ordine sociale oppressivo basato sullo sfruttamento della donna, ma questa critica è espressa senza facili effetti lacrimosi e didascalismi, ma, al contrario, con incredibile asciuttezza ed essenzialità. Dunque, un film tanto tragico quanto visivamente mozzafiato, adeguatamente commentato da un'efficace colonna sonora di Zhao Jiping di stampo orientale (che un celebre critico italiano definì "furba" in senso spregiativo) e con una straordinaria interpretazione della futura diva Gong Li, bellissima e angosciata, ben supportata dal cast di contorno, fra cui una menzione d'onore va almeno alla brava He Caifei che interpreta la terza moglie, la cantante lirica Meishan. Non vinse purtroppo il Leone d'oro, battuto da "Urga" di Nikita Mikhalkov, nè l'Oscar per il miglior film straniero, battuto assurdamente da "Mediterraneo" di Salvatores, ma ebbe un buon riscontro a livello internazionale e aiutò la diffusione in Occidente del cinema della "quinta generazione" di registi cinesi (in seguito, comunque, Zhang vinse per ben due volte il massimo alloro veneziano). Tratto da un apprezzato romanzo di Su Tong, "Lanterne rosse" resta il migliore film di Zhang, regista che in seguito è evoluto verso un linguaggio più spettacolare e forse più commerciale, ma che qui costruisce un'opera di fortissimo impatto emotivo all'insegna del rigore visivo e della magistrale scansione temporale, con un finale pessimista e per nulla consolatorio.

VOTO 10/10

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