Regia di Marc Forster vedi scheda film
Un deciso passo indietro rispetto a "Casino Royale" con troppa, frenetica azione che sembra più voler coprire più di un buco narrativo
C'è molta Italia in "Quantum of solace", e non solo per gli scenari toscani e del lago di Garda, ma anche per la rappresentazione della Tosca pucciniana in un teatro austriaco. Ed ovviamente, come già in "Casino Royale", per il ritorno di Giancarlo Giannini nella parte di Mathis, a cui James Bond si appoggia per risolvere le situazioni apparentemente più ingarbugliate. Questa volta il cattivo di turno è un imprenditore finto-ecologista che in realtà mira al monopolio dell'acqua potabile per poi rivenderla a caro prezzo ad una Bolivia quasi desertificata. Buona parte dei classici ingredienti di 007 sono presenti: inseguimenti, bond girls e ritmo frenetico, ma il film è decisamente un passo indietro rispetto al precedente "Casino Royale" sia per un eccesso di azione che sembra voler coprire più di un vuoto narrativo, sia per un senso di continuo dejavù (come nell'inseguimento iniziale sui tetti di Siena, che per modalità ricorda fin troppo l'inizio africano del film precedente). Alla fine sembra che ci sia troppa carne messa al fuoco, con risultati non del tutto convincenti nella resa finale.
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