Regia di Paul Verhoeven vedi scheda film
Rachel Steinn, alias Ellis de Vries: Non avrei mai pensato che sarebbe successo. Temere la liberazione.
Black Book (2006): Carice van Houten, Michiel Huisman
Black Book Olanda/Belgio/Gran Bretagna/Germania 2006 la trama: Settembre 1944. Rachel Steinn, meravigliosa soubrette del varietà, ebrea, fugge dalla Germania nazista per rifugiarsi in Olanda dopo che la sua famiglia è stata massacrata dal comandante Gunther Franken. Per vendicarsi di chi, tradendo, ha favorito gli omicidi, Rachel assume una nuova identità che le consente di infiltrarsi tra gli alti ufficiali tedeschi. La recensione: Black Book (Zwartboek) è un film diretto da Paul Verhoeven, ambientato durante la seconda guerra mondiale. Soggetto di Gerard Soeteman Sceneggiatura di Gerard Soeteman, Paul Verhoeven Produttore Jeroen Beker, San Fu Maltha, Frans van Gestel, Jens Meurer, Teun Hilte Produttore esecutivo Graham Begg, Jamie Carmichael, Sara Giles, Andreas Grosch, Henning Molfenter, Andreas Schmid, Marcus Schöfer, Charlie Woebcken Casa di produzione AVRO, Clockwork Pictures, ContentFilm International, Egoli Tossell Film, Fu Works, Motion Investment Group, Studio Babelsberg, VIP 4 Medienfonds Distribuito in Italia da DNC Fotografia di Karl Walter Lindenlaub Montaggio di Job ter Burg, James Herbert Effetti speciali di Harry Wiessenhaan, Hans Van Helden Musiche di Anne Dudley Scenografia di Wilbert Van Dorp, Cornelia Ott Costumi di Yan Tax. Per me uno dei film più belli e sentiti di Paul Verhoeven, cupo e pessimista presentato a Venezia dove ebbe all’epoca un clamoroso successo e gradimento del pubblico festivaliero. Il film è una sublime contaminazione di generi, thriller/spy story/drammatico sentimentale/erotico/storico. La protagonista Carice van Houten/Rachel Steinn è magnifica, senza di lei questo film non avrebbe avuto lo stesso impatto. Grande anche l’altra protagonista Halina Reijn/Ronnie, sua confidente, amica e compagna di sventura.Tra gli uomini spicca su tutti Sebastian Kock/Ludwig Muntze il capitano tedesco amante di Rachel. Tornando a Carice van Houten va detto che la sua prova senza ombra di dubbio è molto sensuale e carismatica donna di una bellezza e intelligenza fuori dal comune, con un carattere forte e volitivo, una parte molto impegnativa, con molte scene di nudo integrale. La sceneggiatura è eccellente, un ottimo script, con tanti colpi di scena e il prologo e l’epilogo nel kibbutz israeliano nel 1956 commuove e dà ulteriore valore al film, non solo dal punto di vista estetico. La fotografia di gran qualità, con le scene finali della liberazione in Olanda sono straordinarie e ben curate. Buona la scenografia e i costumi d’epoca. Ci sono anche scene di battaglia, sparatorie violente, sanguinarie e esplosioni. Alcune sequenze sono molto crude e poco sopportabili dai più sensibili, ma il cinema del regista da sempre è veritiero e non posticcio fin dai suoi brillanti inizi: Soldato d’Orange, L’amore e il sangue, Kitty Tippel e Spetters. Mi sono molto piaciuti alcuni dialoghi e il modo in cui sono stati interpretati, molto emozionanti e oltremodo plausibili. Il film dura circa due ore e venti, ma si sopportano volentieri, perché il tutto è calibrato alla perfezione. Interpreti e personaggi Carice van Houten: Rachel Steinn Sebastian Koch: Ludwig Müntze Thom Hoffman: Hans Akkermans Halina Reijn: Ronnie Waldemar Kobus: Günther Franken Derek de Lint: Gerben Kuipers Christian Berkel: generale Käutner Dolf de Vries: notaio Wim Smaal Peter Blok: Van Gein Michiel Huisman: Rob Ronald Armbrust: Tim Kuipers Frank Lammers: Kees Matthias Schoenaerts: Joop Johnny de Mol: Theo Xander Straat: Maarten
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