Regia di Scott Zabielski vedi scheda film
A due anni di distanza dal precedente High n' dry, ritorna il folle comedian australiano Jim Jefferies, più sfrenato e scorretto che mai, con un nuovo spettacolo nel segno dell’eccesso e della provocazione intelligente.
Jim Jefferies, sia chiaro, è sempre una garanzia: sa fare il suo mestiere abilmente e non ha più bisogno di presentazioni da un bel po’ di tempo a questa parte (questo è il suo nono spettacolo ripreso e distribuito in tv o in rete). Eppure, per quanto si rida di gusto anche durante i 63 minuti di questo Two limb policy, sembra che questa volta Jefferies – anche autore dei suoi monologhi – non abbia curato fino in fondo il suo lavoro. Tanto per cominciare il testo si sofferma in gran parte sulla comunità LGBTQA, cosa che appesantisce il ritmo dello show (e quel lungo sketch non sembra portare realmente da nessuna parte), e poi – pecca pure più grave – il finale dello spettacolo risulta posticcio, sbrigativo e a tutti gli effetti meno divertente del previsto. Il comedian australiano è decisamente in forma e questo non si discute; molte delle sue battute contenute in questo spettacolo sono assolutamente memorabili e il suo sguardo allucinato sul mondo che lo circonda è sempre notevole; tuttavia, non si può non far caso ai succitati difetti di forma e di contenuti che il lavoro presenta. Quarto spettacolo consecutivo di Jefferies diretto da Scott Zabielski, Two limb policy ha se non altro un titolo piuttosto bizzarro e a suo modo memorabile (niente spoiler qui); uscito su Netflix, lo spettacolo è stato girato al Vic Theatre di Chicago. 5,5/10.
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