Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
Se anche il finale è un pò mieloso, "The terminal" si dimostra comunque una pellicola ben girata e ben interpretata su un caso kafkiano di apolidismo indotto da una certa ottusità burocratica
Vivere da apolide all'interno di uno dei più importanti aeroporti del mondo, il J.F.Kennedy di New York, perchè nella notte del proprio arrivo il Paese di provenienza è stato scosso da un colpo di Stato e quindi il nuovo regime non è ancora stato riconosciuto ufficialmente: questo è il destino beffardo per Victor Navorsky, che di quell'aeroporto farà una casa non potendo nè uscire nè tornare indietro. Spielberg a modo suo riesce efficacemente a raccontare una vicenda kafkiana (lontanamente ispirata ad un caso vero) con sapiente equilibrio tra critica di una certa ottusità burocratica e palese ammirazione per i tanti piccoli gesti di solidarietà umana verso questo spaesato viaggiatore (che presto però imparerà trucchi e trucchetti per sopravvivere in attesa di tempi migliori). Solita, impeccabile prova di Tom Hancks, poliedrico ed efficace in ogni sua interpretazione, ma anche valida l'interpretazione dell'arcigno capo della sicurezza, un convincente Stanley Tucci.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta