Regia di Pippo Delbono vedi scheda film
Bobò - La voce del silenzio (2025): locandina
TFF 43 - CONCORSO DOCUMENTARI L'attore Pippo Delbono visita la vecchia struttura del manicomio di Aversa,
ospedale risalente al secondo decennio dell'800, che fu definitivamente svuotavo nel 1998 e nel 1999 chiuso, restando oggi, nella maggior parte degli ambienti del corpo centrale, in uno stato di abbandono e completa fatiscenza, chiuso al pubblico per inagibilità a causa di dissesti geologici e di continue infiltrazioni d'acqua.
Poco prima del definitivo abbandono, l'ospedale, istituzionalmente chiuso, di fatto ospitava ancora diverse anime presenti da decenni e non riuscite a ricollocare ad altra destinazione o progetto da parte di una amministrazione più succube della burocrazia che sensibile al destino di individui di fatto emarginati e dimenticati.
Bobò - La voce del silenzio (2025): Pippo Delbono
Tra costoro, Delbono nota il piccolo Bobò, uomo analfabeta, sordomuto e affetto da microcefalia, che gli comporta ritardi nello sviluppo cognitivo e motorio, ma pure disabilità intellettiva, problemi di coordinazione, equilibrio, vista, udito, linguaggio.
Ciò nonostante quel piccolo uomo indifeso e mite appare subito, al bravo attore e regista, come un individuo nato per calcare i palchi, atto ed esibirsi con i suoi suoni, i suoi movimenti apparentemente inconsulti e non linearmente decifrabili, ma intriganti e pieni di vita.
Tra i due nasce e si sviluppa un intenso legame, umano dapprima, e poi artistico, che vede Bobò calcare molti tra gli stessi palchi calpestati dal celebre attore nei suoi adattamenti e tournée. Con Bobò, Pippo Delbono intende ripercorrere le fasi cruciali dell'intenso e molto umano sodalizio sviluppatosi tra i due.

Bobò - La voce del silenzio (2025): Bobò, Pippo Delbono
Trovando nel palcoscenico quel teatro fremente di vita finalmente stimolante e soddisfacente ove provare piacere di vivere e possibilità di realizzarsi.
Bobò è un documentario intenso, toccante, che dà modo al Delbono autore di rivivere momenti di intesa che non hanno mai avuto bisogno di frasi fatte o di proclami ufficiali per suggellare una intesa artistica ed umana che resta anche dopo la morte del piccolo stravagante uomo, andando ben oltre i limiti sempre troppo effimeri della vita terrena.
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