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Jennie: Wife/Child

Regia di Robert Carl Cohen, James Landis vedi scheda film

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John_Nada1975

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La recensione su Jennie: Wife/Child

di John_Nada1975
4 stelle

Jennie (Beverly Lunsford) è sposata con un uomo abbastanza vecchio da poter essere, se non suo padre, sicuramente suo zio più grande, di nome Albert Peckingpaw (Jack Lester). Ma quando Mario Dingle (Jim Reader) inizia a lavorare nella loro fattoria, improvvisamente decide che forse stare sotto un anziano signore rugoso non sia la vita che desidera. Lui la imprigiona, le droga e la getta in una buca mentre va a scavare le tombe di altre donne. L'unica persona che può salvarla è la prostituta Lulu Belle (Virginia Wood), che sta andando a incontrare Albert per un motivo ancora da scoprire.

Originariamente intitolato  "Albert Peckingpaw's Revenge" e "Tender Grass" , questo film, un tempo originariamente un melodramma, fu rimontato da Robert Carl Cohen, che vi aggiunse Lulu Belle, la scena dello strip tease, i titoli di testa del film da rulli di cinema muto, oltre a averlo colorizzato in sequenze interamente virate in un unico colore, rendendolo, in sostanza, un'esperienza psicotronica. Adesso è quasi un film diverso da quello che il regista e sceneggiatore originale James Landis (autore in precedenza del culto "The Sadist") aveva in mente.

A rendere il tutto ancora più impegnativo ci pensano la colonna sonora - strepitosa, sembra dei Beach Boys-di Davie Allan e gli Arrows, la fotografia in bianco e nero infatti molto bella, di nientemeno che Vilmos Zsigmond. Quale altro film di hicksploitation con esploitazione sessuale ha avuto un ddf simile? Oltre ad una cura formale realizzativa, e un finale sberleffo al sacro comandamento della libertà femminile e della sua psicologia, che veramente sorprende e conferisce il senso diverso a tutto il film, rispetto a ciò che lo spettatore pensava di aver visto. Oltre a dimostrare in una sequenza tra il serio e il faceto, tutto il bene e l'utilità che le prostitute portano in ogni situazione nella sequenza accennata in apertura, probabilmente come davvero diceva Simenon, "le donne migliori". 

 

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