Regia di Anders Thomas Jensen vedi scheda film
The Last Viking (2025): locandina
VENEZIA 82 - FUORI CONCORSO
Anker e Manfred sono due fratelli dai modi di fare, carattere, dinamiche di vita completamente opposti.
Uno è un abile truffatore, pur se non al punto tuttavia di farla franca quando si impossessa del bottino della vita; l'altro è un uomo con profondo disagio caratteriale, affetto da una singolare forma di autismo che lo spinge a vivere in un suo universo popolato da eroi vichinghi e non è riuscito ad accettare certi drammi familiari, chiudendosi entro un universo tutto suo.
Quando il fratello ladro affida all'altro la chiave del bottino, incaricando di nasconderlo nel bosco ove trascorrevano periodi di infanzia spensierata, come una soluzione estrema per preservare il malloppo anche se condannato a pena detentiva, al momento dell'uscita dal carcere saranno davvero problemi seri a riuscire ad indurlo a rivelargli il luogo ove è nascosto il tesoro.
The Last Viking (2025): Mads Mikkelsen, Nikolaj Lie Kaas
The Last Viking (2025): Mads Mikkelsen, Nikolaj Lie Kaas
In mezzo a questa ricerca c'è tutta una giravolta di fatti, misfatti, bizzarrie che sviscerano maliziosamente quasi tutti i generi cinematografici presenti in campo cinematografico.
Ci sono i Beatles, ma pure gli Abba, e le relative musiche; c'è un assassino seriale compulsivo ma pacato.
C'è di tutto nel nuovo, furbissimo, insopportabile film del regista danese Anders Thomas Jensen: si passa impunemente, con estrema disinvoltura, anzi vera e propria sfacciataggine, da Rain Man a Mamma Mia, da momenti action, ad altri di sferzante pulp, a situazioni da commedia esilarante utile al più ruffiano degli approcci.
Un film studiato a tavolino per accontentare un po' tutti i palati. Almeno quelli di coloro a cui piace farsi guidare da operazioni costruite per raccogliere un facile consenso segnando il cervello o mettendo in pausa le sinapsi.
The Last Viking (2025): Nikolaj Lie Kaas, Mads Mikkelsen
The Last Viking (2025): Mads Mikkelsen
The last viking è una operazione commerciale che non rende giustizia all'abilità pur addomesticata a dovere di un suo regista comunque dotato di un certo talento, e che vede riunirsi due star conclamate del cinema nordico come sono Nikolaj Lie Kaas ed Il buon Mads Mikkelsen, qui davvero spaesato ma non si fa fino a che punto per ragioni di parte e di copione.
Un brutto film, tipico di un modo assai convenzionale e poco ispirato di fare cinema, che guarda solo alla superficie, elaborando variegate composizioni di mosaici che possiedono tutte le carte in regola per garantire un adeguato ritorno economico, infischiandosene ti tutto il resto.
Ovvero del cinema inteso, prima di tutto, come forma di rappresentazione artistica.
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