La recensione su Lo sconosciuto del Grande Arco

di alan smithee

6 stelle

CINEMA OLTRECONFINE / FESTIVAL DI CANNES 78 : UN CERTAIN REGARD

Nel 1982, il presidente francese François Mitterrand indice un concorso per un nuovo monumento che completi l'asse storico di Parigi.

Diversamente da ogni prevedibile pronostico, si aggiudica la costruzione un mi sconosciuto architetto danese 53enne, di nome Johan Otto von Spreckelsen.

Costui si ritrova come catapultato nella direzione di un ambizioso quanto stravagante progetto, sontuoso, monumentale oltre ogni concezione dell'epoca, che darà vita all'attuale Grande Arche, edificio contemporaneo situato nel quartiere finanziario La Défense, che sorge nella zona occidentale dell'agglomerato urbano di Parigi.

Concepito con la funzione di ideale "finestra sul mondo" che rappresenti l'umanità, il sontuoso progetto si scontra con burocrazie e beghe insormontabili, in mezzo alle quali la intrigante è corrotta politica fa la parte del leone quanto a pressioni e a tentativi di corruzione.

A rimetterci sarà, più di ogni altro, lo stesso architetto, che chiederà a gran voce di essere rimosso dal progetto, fino ad allontanarsi e a morire ancor prima che l'opera venisse ultimata.

Diretto con scioltezza da Stéphane Demoustier, fratello della nota attrice Anais, e già apprezzato nel molto riuscito Borgo del 2023, ambientato in Corsica, Lo sconosciuto del Grande Arco è un film che riflette sulla potenza della creatività artistica, e di come questa debba scendere quasi sempre a patti con le ferree e spesso farraginose regole di una burocrazia che si insedia come un tarlo a corrompere ciò di buono e geniale che la creatività è l'ispirazione generano e rendono possibile, almeno in via progettuale e teorico.

Il film si avvale anche di un cast mto convincente, entro cui si segnalano le interpretazioni del carismatico ed elegante attore danese Claes Bang, già apprezzato e passato alla notorietà con il controverso film The Square, di Ruben Ostlund (2017).

Ma si riconosce anche l'ex enfants prodige Xavier Dolan nei panni di uno scaltro funzionario ministeriale, la apprezzata attrice danese Sidse Babett Knudsen, il francese Swann Arlaud, e Michel Fau nel ruolo del prudente e qui leale Presidente Mitterrand.

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