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Accidental Trio

Regia di Ching-Jui Pai vedi scheda film

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La recensione su Accidental Trio

di alan smithee
8 stelle

locandina

Accidental Trio (1969): locandina

27 FEFF - RESTORED CLASSICS - TRIBUTE TO PAI CHING-JUI

Tra una coppia di anziani con cane che passeggia, brontola, ma si assiste reciprocamente garantendo le basi di una famiglia pronta ad affrontare assieme le asperità della vita, in una scena che apre e chiude il film, la storia si suddivide su tre situazioni familiari complesse che coinvolgono tre famiglie abitanti in un medesimo grande palazzo borghese di una Cina e dintorni di fine anni '60 particolarmente influenzata, sia dalle tecniche ingegneristiche che dalla moda, dalle nuove tendenze occidentali. Una giovane ribelle sfida un padre risoluto che non vuole farla uscire la sera e si concede ad un maturo donnaiolo, zio della sua migliore amica.

scena

Accidental Trio (1969): scena

scena

Accidental Trio (1969): scena

Al piano di sopra una giovane moglie sopporta in silenzio, ma non troppo, la scappatella di un marito viaggiatore che si pente un po' troppo tardi del suo sordido atteggiamento.

Un impacciato contabile sfrutta una scusa banale per concedersi una scappatella e sfuggire a quattro figli scatenati, ad una moglie sempliciotto, e a due suoceri un po' ingombranti, finendo per essere fregato clamorosamente.

Finiranno ognuno per aiutarsi a vicenda, quei tre fuggiaschi disperati, potendo contare sulla capacità di comprensione, lungimiranza e sopportazione di chi ancora riesce ad aspettarli predisponendosi verso un atteggiamento di perdono e conciliazione che è un po' una resa, ma l'unica soluzione per rimarginare ferite altrimenti prive di via d'uscita.

scena

Accidental Trio (1969): scena

scena

Accidental Trio (1969): scena

È una meraviglia, questa commedia pungente, maliziosa e sottilmente drammatica del grande regista taiwanese Pai Ching-jui, cineasta molto attratto ed influenzato dal neorealismo italiano e dalla cultura medesima, che filma crucci familiari di ceti borghesi come l'Antonioni di quegli stessi anni, ed assimila è mescola valori e tendenze di una società euforica che cerca di liberarsi da vincoli oppressivo in cerca di libertà, spensieratezza, e fuggevoli attimi di vera vita e soddisfazione per sottrarsi ad una routine che pare legare ognuno verso un destino comune già scritto ed inesorabilmente piatto, per quanto rassicurante, offerto dal nido familiare.

Tra scorci architettonici avveniristici e quasi azzardati, una struttura narrativa complessa ma ben strutturata, Accidental Trio ripiega verso soluzioni consolatorie e patteggiamenti che privilegiano perdono, rassegnazione e sopportazione reciproca per il maggior bene del ceppo familiare: soluzioni di ripiego difficilmente accettabili oggi, ma anche in epoche di poco successive al film, che tuttavia si rivela un'opera davvero straordinaria, in capo ad uno dei registi più occidentali dell'Est mondiale di quei '60-'70 rivoluzionari ed insofferenti.

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