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Trama

Due vite che si sfiorano senza mai incontrarsi direttamente, unite da fili invisibili e da scelte capaci di cambiare il corso del destino: Amata, il film di Elisa Amoruso, intreccia le storie di Nunzia e Maddalena per esplorare, attraverso corpi e anime femminili, cosa significa amare e scegliere.

Nunzia (Tecla Insolia) è una studentessa fuori sede, giovane e fragile, che vive la solitudine di una gravidanza segreta e non desiderata. La sua condizione la pone di fronte a una decisione lacerante, sospesa tra la possibilità di custodire una vita e la necessità di rinunciare a essa. Maddalena (Miriam Leone) e Luca (Stefano Accorsi), altrove, abitano un’assenza: dopo anni di tentativi e percorsi dolorosi, intravedono finalmente una possibilità di diventare genitori, fragile e luminosa insieme.

Le due donne non si conoscono, eppure sono legate da Margherita, una bambina che diventa presenza silenziosa e ponte segreto tra i loro mondi. Attorno a loro, altre figure – dalle madri alle amiche, dalle compagne di strada alle professioniste che le accompagnano – restituiscono la complessità di un universo fatto di solitudini condivise.

Come racconta la regista, il film Amata nasce da un fatto realmente accaduto a Milano: un neonato lasciato in una “culla per la vita”, accompagnato da una lettera struggente. Quell’episodio ha acceso un dibattito profondo sulla maternità, sulla libertà delle donne e sul diritto al silenzio. Da qui la volontà di dare voce a due storie speculari: «Sono due volti della stessa medaglia: chi può ma non vuole, chi vuole ma non può», afferma Amoruso.

Attraverso scenari che riflettono i mondi interiori delle protagoniste, la Roma popolare di Nunzia, la clinica asettica di Maddalena, il film Amata affronta temi spesso taciuti, come l’aborto, la depressione post-parto, il conflitto tra il desiderio di maternità e l’identità individuale. Nel finale, sospeso tra sogno e realtà, il racconto si chiude su un’immagine di passaggio e rinascita: una bambina che diventa legame invisibile tra due donne e un mare che accoglie, custodisce e libera.

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